Curiosità su Milano
Non immagini nemmeno, in quante curiosità su Milano, mi sono imbattuta mentre organizzavo il mio itinerario alla scoperta della città.
Miti, Leggende, Curiosità, Aneddoti … Milano ha vissuto diverse vite nel corso dei secoli, ed, ancora oggi, sono bene evidenti se ti soffermi ad osservare.
Personaggi illustri hanno caratterizzato le storie dei suoi palazzi, delle chiese e dei monumenti, alimentando ancora di più le curiosità su questa città misteriosa.
Mentre facevo ricerche per organizzare al meglio, il mio itinerario a Milano, mi sono imbattuta in una miriade di informazioni; talmente tante che ho dovuto prendere appunti.
Per questa ragione, oggi, ho deciso di condividere con te:
- tutte le informazioni raccolte;
- i diversi aneddoti;
- le leggende;
- le curiosità;
- le cose da non perdere;
- i luoghi strani e poco conosciuti;
- e, molto altro ancora.
Ho pensato di presentarteli, suddivisi per zone, così, se vorrai, potrai seguire le stesse tappe per ogni zona.
Ti faciliteranno, l’organizzazione nel caso tu voglia costruire, il tuo itinerario come ho fatto io, alla ricerca delle curiosità su Milano.
Facilitandoti l’organizzazione del tuo itinerario.
Mettiti comodo/a e prendi appunti …
In questo articolo troverai:
- Cattedrale Gotica
- Dedica
- Lunghezza
- Statue
- Organo
- Capienza
- Colonne
- Costruzione
- Cantiere
- Inquinamento
- Statue antiche
- Chiodo della Croce
- Vetrate
- Meridiana & Segni Zodiacali
- Sacco
- Drago
- Marmi
- Statua della Libertà
- San Bartolomeo Scorticato
- Madonna delle Rose
- Resti dell’antico Battistero
- Passeggiare sul Tetto
- La Madonnina
di
Milano
o Cattedrale della Natività delle Beata Vergine Maria
Il primo monumento non poteva che essere il simbolo di Milano: il Duomo.
Costruita con uno stile gotico, tipico del nord Europa, che la rende la chiesa gotica più grande del mondo.
Dedica
Sapevi che per raggiungere l’attuale aspetto ha impiegato circa 500 anni?
- In origine era un luogo di culto dedicato a Belisama (divinità femminile di origine celtica).
- In epoca romana divenne un tempio dedicato al culto della Dea Minerva.
- Con l’avvento del Cristianesimo, Sant’Ambrogio decise di fondare una chiesa dedicata a Santa Tecla e Santa Pelagia.
- Dopo le ultime modifiche, che le diedero l’aspetto odierno, la costruzione venne dedicata alla Vergine Maria.
Lunghezza
Con i suoi 158 metri di lunghezza, il Duomo di Milano, risulta essere la quinta Chiesa più grande al Mondo.
Nella classifica risultano:
- Basilica di San Pietro a Roma;
- Basilica di Nostra Signora di Aparecida in Brasile;
- La Cattedrale di San Giovanni Divino a New York;
- La Cattedrale di Siviglia;
- Il Duomo di Milano;
Statue
Il numero delle statue presenti, internamente ed esternamente, lo rendono, il Duomo con il più alto numero di statue:
- 3.400 statue
- 135 gargoyle
Organo
Nel Duomo di Milano, risultano esserci tre organi a canne; uno di questi é il più grande d’Italia:
- 15.800 canne
Capienza
Al suo interno possono essere accolte ben:
- 40.000 persone
Colonne
Il numero delle colonne corrisponde al numero delle settimane di cui é composto un anno:
- 52 colonne
Si contano anche:
- 410 mesole
- 746 mensolette
- 164 finestroni
- 325.000 tonnellate di peso totale
Fasi di costruzione
I lavori di costruzione iniziarono ufficialmente nel 1386, per volere dell’Arcivescovo Antonio da Saluzzo e con il benvolere di Gian Galeazzo Visconti.
La chiesa venne consacrata nel 1418, nonostante fosse stata ultimata solo la navata.
Nei secoli successivi i lavori proseguirono a singhiozzo, (principalmente a causa di problemi economici).
La chiesa, comunque, venne riconsacrata da San Carlo Borromeo nel 1577.
Fu Napoleone a far ripartire i lavori per la facciata neogotica nel 1805, anno in cui fu incoronato Re d’Italia proprio all’interno del Duomo.
Cantiere aperto
Il Duomo è a tutt’oggi un cantiere aperto.
La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si occupa dal 1387 della valorizzazione e conservazione della Cattedrale: la lavorazione del marmo, ad esempio, prosegue ininterrotta dal XIV secolo.
Una cosa che forse non sai é che: sono stati scelti 19 marmisti esclusivamente per occuparsi dei restauri della cattedrale e, della manutenzione delle statue in marmo.
Molto spesso i danni sono talmente irreparabili che é necessario riprodurre nei dettagli la stessa statua per sostituirla.
I modelli originali delle statue si trovano al Museo del Duomo di Milano.
Inquinamento
Altro primato che riguarda il Duomo é un elemento ad impatto zero.
Sulla superficie della facciata è stata applicata una speciale finitura naturale antismog; questa si attiva con la luce del sole, ed ha il compito di depurare l’aria dagli agenti inquinanti.
Statue antiche
La costruzione del Duomo è iniziata nel 1386 a partire dall’abside: questo significa che tutta la parte finale della Cattedrale era già in piedi prima della scoperta dell’America nel 1492.
Le statue che si trovano nei capitelli delle colonne attorno all’altare: erano già qui prima che Cristoforo Colombo avvistasse la costa del nuovo Continente!
Chiodo della Croce
Pare che, nella navata centrale (alzando lo sguardo verso il soffitto dell’abside) si possa notare una piccola luce rossa.
Il tabernacolo, incastonato nel soffitto, custodisce una reliquia molto importante.
Si tratta di un Chiodo, utilizzato durante la crocifissione di Cristo.
Ogni anno, nel mese di Settembre, viene esposto sull’altare del Duomo, con una delle cerimonie più suggestive dell’anno.
Vetrate
Il Duomo ha ben 55 vetrate monumentali, le prime eseguite verso la fine del 1300, le ultime eseguite verso la fine del ‘900.
Il punto migliore per ammirare tutto questo splendore è l’abside, dove i colori delle vetrate si riflettono sul pavimento dipingendo anche il corridoio di quei magnifici colori.
Le immagini scelte rappresentano storie del Vecchio, del Nuovo Testamento e dell’Apocalisse.
Questa scelta delle immagini da utilizzare non fu casuale.
A quei tempi non tutti avevano avuto la fortuna di poter ricevere istruzione e dunque si pensò di utilizzare le immagini per consentire anche ai poveri, che non sapevano leggere, di apprendere la storia della salvezza, attraverso le figure.
Si dice che, per alcuni colori utilizzati per colorare le vetrate, sia stato utilizzato un prodotto locale, un ingrediente essenziale per le ricette milanesi.
Il giallo fu ricavato dallo zafferano, molto utilizzato nella cucina milanese come per la preparazione del famoso “Risotto allo zafferano”.
Meridiana e Segni Zodiacali
Sul pavimento del Duomo, vicino all’ingresso principale, vi é una meridiana: un “orologio” solare.
La meridiana fu costruita nel 1786 dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Brera, e viene costantemente controllata e, se necessario “modificata”, perché continui ad essere funzionante nonostante i cambiamenti causati dal tempo, (esempio modifiche del pavimento, soprattutto quelle che si sono verificate dopo la costruzione della metropolitana sotto il Duomo).
Inoltre, sempre sul pavimento, vi é una linea in ottone che attraversa tutta la Cattedrale; lungo questa linea sono state inserite delle mattonelle in marmo su cui sono rappresentati i segni zodiacali.
Attraverso un buco nel soffitto (nella volta della prima cappella), a mezzogiorno, entra un raggio di sole che, a seconda del mese, va a colpire il segno zodiacale del periodo.
Il Sacco
Altro elemento curioso, posto all’interno del Duomo, lungo la navata destra, (vicino all’ingresso).
Si tratta di un gigantesco sacco.
Il suo contenuto è un mistero, ma la leggenda vuole che quest’oggetto cadrà nientemeno che in occasione del Giudizio universale.
Il Drago dormiente
Spostandoti nella parte esterna, di fronte al portone centrale, noterai delle sculture, sempre in marmo, che decorano i contorni della porta. Tra queste sculture ve ne é una molto particolare: “il Drago Tarantasio“.
La leggenda che lo accompagna narra di una zona molto paludosa che ricopriva il territorio dell’odierna Milano; qui vi era un grande lago abitato da un Drago che mangiava chiunque passasse nelle vicinanze.
I suoi preferiti però erano i bambini.
Un giorno, Umberto, capostipite della famiglia Visconti (futuri signori di Milano), si offrì di uccidere il drago… e ci riuscì.
A ricordo della sua impresa, il simbolo della famiglia rimase sempre un biscione (cioè il drago) con un bambino in bocca.
Questo simbolo é, ancora oggi, rappresentato in molte parti della città (ad esempio nella stazione di Milano Centrale oppure sui Bastioni del Castello Sforzesco).
Anche due importanti marchi italiani riportano questo simbolo: l’Inter e l’Alfa Romeo.
I Marmi
Sapevi che i marmi del Duomo provengono da una precisa cava?
A partire del 1300 circa, i marmi scelti per la costruzione del Duomo, vengono estratti da una sola cava, che ancora oggi é interamente dedicata a quest’opera.
Si tratta dei marmi di Cadoglia (una cava di marmi bianco e rosa della Val d’Ossola, in Piemonte).
La Statua della Libertà
Altro simbolo curioso, collocato nella parte frontale del Duomo, é una statua raffigurante una figura femminile.
Sopra la porta centrale del Duomo, sul lato sinistro del balcone, una statua molto particolare, sembra proprio uguale alla Statua della Libertà (la famosa Lady Liberty di New York).
In realtà, è la statua de “La Legge Nuova“; si dice che fu proprio lei la fonte di ispirazione per l’artista francese che realizzò la Statua della Libertà.
Le due Statue poste l’una accanto all’altra, rappresentano il Vecchio ed il Nuovo Testamento.
San Bartolomeo Scorticato
All’interno del Duomo (vicino la porta d’uscita), si trova una statua molto strana, alcuni la definiscono addirittura horror: la statua di “San Bartolomeo Scorticato“.
La particolarità di questa statua é la pelle del Santo; infatti San Bartolomeo viene rappresentato mentre porta sulle spalle non un mantello, come potrebbe sembrare, ma la propria pelle.
Questo perché, secondo la tradizione, San Bartolomeo, discepolo di Gesù, morì scorticato vivo.
In quest’opera, dunque, il corpo venne raffigurato senza pelle, con i muscoli ed i vasi sanguigni ben visibili (probabilmente l’artista studiò l’anatomia del corpo umano attraverso autopsie di cadaveri, come era solito fare a quell’epoca).
La statua suscitava talmente tanto interesse che fu spostata dall’esterno, dove si trovava prima, all’interno del Duomo, per poter essere meglio ammirata.
Madonna delle Rose
Vicino alla sacrestia si trova un quadro con una storia particolare: la “Madonna delle Rose”, anche se, osservando bene, nel quadro non è rappresentato nemmeno un fiore.
Allora, come mai viene conosciuta con questo nome?
La storia narra di un miracolo che avvenne all’inizio del ‘400. La città, in quegli anni era assediata dal figlio di Bernabò Visconti ed era ormai ridotta alla fame.
I soldati decisero così di utilizzare i blocchi di marmo destinati alla costruzione del Duomo come proiettili con cui caricare le catapulte.
Una donna, che era solita recarsi in Duomo per pregare davanti a questa immagine della Vergine, temendo che un sacrilegio del genere portasse sventura alla città, portò davanti alla Madonna un mazzo di rose per scongiurare questo pericolo.
Per diversi giorni non poté più recarsi in chiesa per pregare, ma quando il figlio venne ferito si fece forza e tornò davanti alla Madonna per pregare: mentre recitava il rosario, si accorse che il mazzo di rose, ormai appassito, tornava miracolosamente a fiorire davanti ai suoi occhi.
In quello stesso momento, suo figlio tornò a casa guarito.
Per questo, il quadro è conosciuto, ancora oggi, come Madonna delle Rose.
Resti dell'antico Battistero
Durante i lavori per la costruzione della linea rossa della metropolitana, sono emersi dei resti antichissimi ed importantissimi dell’Antico “Battistero”.
Oggi é possibile visitare questi resti, grazie ad una botola nel pavimento del Duomo.
Gli studiosi hanno ipotizzato che, in questo luogo, fu probabilmente battezzato Sant’Agostino, dal Vescovo Sant’Ambrogio.
Questa é ipotesi é confermata dal ritrovamento della vasca ottagonale originale, insieme ad una parte delle mura dell’antica basilica (di epoca romana).
Sapevi che, la forma tipica dei Battisteri (a 8 lati), fu emanata proprio da Sant’Ambrogio?
Questo doveva simboleggiare il passaggio dal Vecchio al Nuovo Testamento, quindi dalla vita prima di Cristo alla nuova vita cristiana; questo passaggio veniva ben evidenziato attraverso i numeri.
Il numero 7 infatti è il numero che rappresenta l’Antico Testamento, mentre 7 +1=8 indica il “di più” portato da Gesù (perciò fu aggiunto un lato).
Passeggiare sul tetto
Come già forse saprai, é possibile salire fin sopra il tetto del Duomo. Questa é una delle terrazze panoramiche più belle della città.
Una moltitudine di guglie e migliaia di particolari scolpiti nel marmo si aprono per lasciare spazio alla sguardo, su tutta la città dall’alto.
Si dice che, nella progettazione, si volesse dare l’aspetto di una foresta.
La Madonnina
La famosa Madonnina dorata che, dall’alto della sua Cattedrale, sorveglia e protegge tutta la città.
Una statua completamente coperta d’oro é posizionata a 108.5 metri d’altezza.
Moltissime sono le curiosità riguardanti l’amata protettrice della città, ad esempio:
- non tutti sanno che l’alabarda (una lancia di origine longobarda) che stringe nella mano destra, funge da parafulmine, per proteggere il Duomo e l’intera città.
- Per una legge degli anni ’30 nessuna costruzione in città poteva superare in altezza la Madonnina, ma quando fu costruito il Grattacielo Pirelli, l’altezza fu superata.
Da questo momenti si é dato inizio ad una nuova tradizione: quando un edificio supera i 108.5 metri, sulla sua sommità viene posta una copia in scala della Madonnina, perché la protettrice della città rimanga sempre nel punto più alto.
Per questo motivo, si trovano copie della Madonnina, sul tetto del Grattacielo Unicredit e del “Dritto” a CityLife, che sono diventati gli edifici più alti di Milano.
- Altra curiosità è che, in particolari giornate dell’anno, sull’alabarda viene issata una bandiera italiana per celebrare festività e ricorrenze.
L’origine di questa tradizione è nata durante le Cinque Giornate del 1848, quando, due patrioti alzarono il tricolore sulla statua per segnalare l’evacuazione della città da parte delle truppe austriache.
La vista rincuorò la città e risvegliò l’orgoglio nei combattenti delle barricate, portandoli così alla vittoria.
In un luogo così antico e ricco di storia, potevano mancare i fantasmi…?
Assolutamente no!
Il Fantasma di Carlina
All’interno del Duomo sembra ci sia nascosto il fantasma di Carlina, una giovane donna scomparsa improvvisamente tra le guglie dell’edificio.
Da allora è stata protagonista di tanti misteriosi avvistamenti, soprattutto da parte dei novelli sposi.
Pare che, il suo spirito, si manifesti, durante i matrimoni.
Questo perché, la sua triste storia. terminò proprio, il giorno delle nozze.
Si narra di una giovane fanciulla originaria di un paesino sul Lago di Como.
A quei tempi esisteva ancora la tradizione in cui il feudatario aveva il diritto di trascorrere la prima notte di nozze con le giovani spose.
Il giorno delle nozze Carlina, decise di indossare un abito da sposa di colore nero.
Durante il viaggio di nozze, Carlina ed il suo amato Renzino, decisero di entrare a visitare il Duomo di Milano.
Ma, Carlina nascondeva un segreto, qualche giorno prima delle nozze, si era concessa ad un giovane straniero, rimanendo incinta.
Decise di non raccontare nulla, nemmeno al suo sposo. Giunti all’interno del Duomo, fu sopraffatta dalla sacralità del Duomo e dalle statue che sembravano osservarla, decise dunque di lasciare la mano del suo sposo e di allontanarsi.
Sparì tra le statue e le guglie, ed il suo giovane sposo la cercò invano, senza mai trovarla.
Il suo spirito rimase qui, a vagare per l’eternità.
Fortunatamente è un fantasma buono e pare che, riuscire a vederla, sia addirittura di buon auspicio.
Vittorio
Emanuele II
Altro importantissimo monumento di Milano.
Fu una delle prime Gallerie Commerciali al coperto ad essere stata realizzato in Europa.
Un Passaggio al coperto che serviva per collegare Piazza Duomo con Piazza della Scala.
Inaugurazione
Fin dal primo momento divenne luogo di aggregazioni e di ritrovo per la borghesia milanese, tanto da ottenere il nome di “Salotto di Milano“.
Per la posa della prima pietra venne Vittorio Emanuele in persona.
Costruzione
Fu un progetto rivoluzionario; una delle prime costruzioni Europee, in ferro e vetro a carattere commerciale, ancora prima di Parigi e Londra.
Negozi
Riuscire ad avere un posto in questa galleria, oggi é un sinonimo di grande prestigio.
Tutte le attività commerciali che scelgono di esporsi qui, devono rigorosamente adeguarsi alla scelta stilistica di porre un’insegna color oro.
Arco
L’arco d’ingresso principale ricorda qualcosa?
Ebbene si, somiglia molto all’Arco di Trionfo Francese, questo perché la costruzione dell’Arco Italiano si é basata molto sullo stile di quello già presente a Parigi.
Sia per struttura che per dimensioni é stato concepito per essere il più somigliante possibile ad un Arco Trionfale.
Lunette
Alzando il capo, al centro della galleria, sotto la grande cupola di vetro, si possono individuare i 4 lati delle vie di accesso, evidenziati da 4 lunette.
In origine le lunette erano state realizzate su tele, ma il lavoro frettoloso e le incurie del tempo, fecero si che dopo qualche anno, le tele iniziarono a deteriorarsi.
Dunque si decise di apportare alcune modifiche per tutelarle.
Si tolsero le tele ed, al loro posto, furono realizzati dei mosaici, riproducendo perfettamente le scene, i colori ed i dettagli.
Per quanto queste lunette possano sembrare piccole, in realtà sono lunghe 15 metri ed alte 7 metri.
La scelta decorativa ricadde su allegorie rappresentanti i tratti distintivi dei 4 Continenti (conosciuti a quell’epoca):
- AFRICA: rappresentata da una donna vestita con abiti egizi, affiancata da animali esotici e personaggi con carnagione scura.
- AMERICA: rappresentata da una donna circondata da schiavi indigeni e pellerossa.
- EUROPA: rappresentata da una Donna vestita con abiti antichi, sorvegliata da un uomo alato con in mano un ramo di alloro, il tutto completato da strumenti di studio e conoscenza.
- ASIA: rappresentata da una donna seduta in trono a cui vengono porti regali da figure con lineamenti asiatici.
L’Oceania non fu inserita, poiché a quei tempi risultava essere stata conquistata da Paesi Europei.
Bombardamenti
Purtroppo durante le Guerre, la Galleria é sempre stata oggetto di bombardamenti, dunque quello odierno é il risultato di diverse ricostruzioni e diverse modifiche, avvenute nel corso dei secoli.
Pavimento
Anche il pavimento é realizzato in mosaico.
Nelle figure rappresentante sono stati inseriti gli stemmi delle città che sono state Capitali d’Italia:
- Milano (Croce rossa con corona)
- Roma (Lupa con Romolo e Remo)
- Firenze (Giglio simbolo della città)
- Torino (Toro simbolo della città)
Toro
Proprio al simbolo di Torino é legata una curiosità.
Inizialmente questa tradizione nacque come screzio verso la città di Torino (rivale di Milano, nella carica di Capitale d’Italia).
Successivamente questo divenne una sorta di rito propiziatorio, ed, ancora oggi, si continua questa tradizione.
Bisogna porre il tallone del piede destro sopra i genitali del Toro e girare per tre volte, esprimendo un desiderio.
Una volta individuato il simbolo del Toro (facilmente rintracciabile dalla fila di persone), il punto esatto, dove poggiare il tallone, sarà facilmente visibile.
Le continue volte che viene praticato questo rito, hanno causato la perdita dei tasselli del mosaico ed incavato il pavimento (questo é anche il motivo per cui molto spesso viene sottoposta a restauro).
Non molto lontano da Piazza del Duomo, se hai voglia di fare una passeggiata, potrai trovare altre interessanti e curiosi Monumenti da scoprire, come ad esempio:
Una delle chiese più strane di Milano. Si tratta di una piccola chiesetta non troppo decorata che infatti viene spesso ignorata.
In pochi sanno però che al suo interno é conservata una rarità: un “Ossario“.
La troverai in Piazza Santo Stefano (nei pressi del Duomo).
Tra le tante curiosità che caratterizzano l’Ossario di San Bernardino sono: ovviamente le ossa con le quali sono ricoperte le pareti. ED, inoltre, pare che all’interno di questa chiesetta, si trovi la tomba di alcuni discendenti di Cristoforo Colombo.
Pare che, Re Giovanni V del Portogallo, dopo aver visitato questo luogo, ne rimase talmente affascinato da decidere di riprodurne uno identico ad Evora (vicino Lisbona).
San Bernardino alle Ossa fu fondata insieme all’antico ospedale del Brolo, destinato alla cura dei lebbrosi, che oggi non esiste più.
L’Ossario è il luogo più impressionante, uno spazio abbastanza piccolo completamente ricoperto da ossa umane, soprattutto teschi, posti in ordine a ricoprire completamente le pareti.
Nella camera in cui é stato realizzato l’ossario, in alto, vi é un bellissimo affresco di Sebastiano Ricci, intitolato “il Trionfo delle Anime” che, contribuisce a rendere questo ambiente meno tetro.
Secondo una leggenda, il 2 novembre, giorno dei morti, una bambina, i cui resti si trovano presso l’altare dell’ossario, torna a vivere trascinando gli altri scheletri in una danza macabra.
In Via degli Omenoni 3, a pochi passi da Piazza della Scala e da Piazza del Duomo, un Palazzo, dalle decorazioni curiose, é uno dei gioielli nascosti nelle vie del centro di Milano.
La sua caratteristica la si trova proprio sulla facciata: 8 Telamoni (termine che indica “Grandi Uomini” e, per chi non lo sapesse, sono sculture maschili, generalmente utilizzate come sostegno, ad esempio al posto di colonne).
Gli Omenoni in questione, voluti dal proprietario Leone Leoni, dovrebbero rappresentare i Barbari sconfitti. Nel Palazzo vi fu anche trasferita la sede della Casa Musicale “Ricordi” (un circolo esclusivo per gentiluomini).
Sicuramente uno dei Teatri più famosi al mondo, ed uno dei monumenti più belli e conosciuti di Milano.
Qui regna l’eccellenza della Musica Lirica e delle rappresentazioni culturali riconosciute a livello mondiale.
Posizionato nell’omonima Piazza della Scala, il suo nome deriva dalla chiesa di Santa Maria della Scala, che prese il nome dalla sua fondatrice Beatrice Regina della Scala (una discendente della famiglia scaligera, dinastia veronese “Dei della Scala”).
Quando Beatrice giunse a Milano per il suo matrimonio con un discendente della Casata Visconti volle la costruzione della Chiesa che, successivamente, fu distrutta da Maria Teresa d’Austria per la costruzione del Teatro (usando le fondamenta e parti della chiesa).
La storia di questo Teatro è ricca di curiosità storiche (e musicali). Ad esempio:
Il Teatro La Scala è stato il primo teatro al mondo a essere illuminato con luce elettrica.
Durante la notte di Santo Stefano del 1883, in occasione della prima di un’opera, 2450 lampadine elettriche furono infatti accese dalla centrale Edison di Santa Radegonda.
Tutti conosciamo la serata mondana che si svolge ogni anno il 7 Dicembre per la Prima della Scala.
Questa tradizione nacque in origine il 3 agosto 1778, quando, su decreto di Maria Teresa d’Austria, venne istituita la prima delle prime; fu poi spostata al 7 Dicembre in onore del Santo Patrono Sant’Ambrogio.
A quest’evento partecipano ogni anno le più alte cariche dello Stato, con i personaggi di spicco di cultura, spettacolo, danza, televisione ecc.
La loro importanza si misura in base al palchetto. Sin dalle origini di questo Teatro, l’importanza della famiglia si misurava dalla posizione del palchetto di proprietà.
Le tende ed i tessuti in velluto sono sempre state rigorosamente rosse. Solo per un breve periodo del 1800 furono azzurri.
Leggenda vuole che il Teatro alla Scala ospiti più di un fantasma. Il più famoso é quello di Maria Callas.
MONUMENTO A LEONARDO DA VINCI
Un personaggio che ci ha lasciato un patrimonio artistico, architettonico e culturale di immenso valore.
Sapevi che questa statua viene comunemente soprannominata in dialetto milanese “on liter in quater, un litro in quattro” (che significa: Leonardo, in questa posizione pensoso somiglia a un bottiglione di vino mentre le statue dei quattro suoi discepoli sembrano 4 bicchierini).
Altra curiosità riguardante questo monumento sono le quattro figure inserite nel basamento.
Secondo una versione, questi sarebbero i suoi quattro più fidati allievi;
ma, secondo un’altra versione, pare che in questo modo abbiano voluto rappresentare le quattro abilità del maestro:
- “pittore“(per la realizzazione del Cenacolo),
- “scultore” (per la realizzazione della statua equestre dedicata a Francesco Sforza),
- “architetto” (per le fortificazioni dei castelli) ed
- “ingegnere” (per la costruzione dei canali navigabili “Navigli”).
Come già saprai, le origini di Leonardo sono Toscane e non Lombarde, ma qui visse per alcuni anni della sua vita e, di questi anni, ne restano segni indelebili (esempio i Navigli ed il Castello Sforzesco).
Leonardo da Vinci giunse a Milano, per lavorare allo corte di Ludovico Sforza detto il Moro.
L’incontro tra i due personaggi avvenne a Firenze, durante un soggiorno del Duca alla Corte dei Medici (vi era una grande stima tra Ludovico Sforza detto il Moro e Lorenzo de Medici detto il Magnifico).
A quei tempi Leonardo frequentava le famiglie nobili fiorentine, a lui come ad altri importanti artisti, venivano commissionate grandi opere. Fu proprio durante una delle visite a Firenze, Ludovico conobbe Leonardo ed ebbe occasione di vedere alcune sue opere.
Rapito dalla sua bravura nel creare opere uniche, gli propose di andare a Milano per lavorare alla sua Corte come artista e come architetto, insieme avrebbero fatto grandi cose.
Da qui iniziò la collaborazione tra i due.
Leonardo si occupò di opere di architettura, di scultura, di pittura.
Gli vennero commissionati ritratti di personaggi illustri (della Corte di Ludovico), ed opere prestigiose per la città ma, soprattutto, le sua abilità furono sfruttate dal Duca per la realizzazione di macchine da guerra (cosa non troppo gradita dall’artista).
Tra le grandi opere, giunte fino a noi, vi é: la famosissima “Ultima Cena” (custodita nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie).
Ma la grandezza ed il Genio di questo artista Toscano non potevano mancare nelle opere di fortificazione e protezione della residenza ducale.
Infatti su richiesta di Ludovico, Leonardo si occupò della realizzazione di macchine da guerra che avrebbero protetto la famiglia, la corte e la nobiltà all’interno del Castello Sforzesco.
Poco distante dal Duomo, si nasconde un piccolo angolo curioso e, poco conosciuto.
In Largo Corsia dei Servi, é stata realizzata una mini via delle celebrità (una piccola walk of fame in stile holliwood).
Il punto esatto non é molto semplice da trovare, dovrete entrare in una galleria residenziale ed, al vostro lato, sul pavimento, troverete una fila di quadrati dove artisti italiani e stranieri hanno lasciato le loro impronte .
Non impiegherai molto tempo, é una piccola area, ma, vale la pena di vedere qualcosa di diverso.
Sempione
La zona verde più amata dai milanesi.
Il suo nome deriva da una strada, realizzata in epoca napoleonica.
Il Parco sorge sull’antico parco del Castello Sforzesco, poi ingrandito dagli Sforza.
Per qualche secolo, dopo la caduta degli Sforza, i terreni furono utilizzati per l’agricoltura, successivamente passarono in mano a Napoleone ed infine, con l’Unità d’Italia passò definitivamente da Piazza d’Armi ad area verde, arricchito da viali, laghetti e statue.
Ma, Parco Sempione, ha molto altro ancora…
Animali esotici
Ai tempi degli Sforza, il Parco intorno al Castello era non solo un bosco ma anche una riserva di caccia privata della famiglia.
Al suo interno vi erano anche animali esotici introdotti dai nobili stessi.
Parco all'inglese
“Parco Sempione”, così come lo vediamo oggi, fu realizzato tra il 1888 e il 1894 da un progetto dell’architetto Emilio Alemagna.
Fu progettato seguendo gli esempi dei modelli romantici dei parchi all’inglese, con viali alberati e laghetti.
Expo & Coppa del Mondo
Nel 1906 il Parco ospitò l’EXPO e nel 1933 vide la realizzazione del Palazzo dell’Arte (Triennale).
Nel gennaio 2011 il Parco é stato la sede per lo svolgimento di una delle gare di sci di fondo per la Coppa del Mondo.
La neve utilizzata per allestire la location fu presa direttamente dalle Alpi e portata a Milano.
Sculture
Il parco ospita diverse le sculture, tra cui il “Monumento Equestre a Napoleone III” e le opere “Storia della Terra” di Antonio Paradiso.
Anche Giorgio de Chirico scelse questa location per una delle sue opere “i Bagni misteriosi”.
Campo di addestramento militare
Con la caduta degli Sforza il parco venne abbandonato ed, in Età Napoleonica, fu trasformato in una piazza d’armi; fu utilizzato come campo di addestramento militare, e rimase con questa funzione per diverso tempo, anche con il ritorno degli austriaci.
Salvato dai Milanesi
Dopo l’Unità d’Italia l’uso militare del Parco fu sospeso e si avviò un dibattito su cosa farne di questo spazio: da un lato i costruttori premevano per inserirlo nel piano regolatore e trasformarlo in area edificabile; dall’altro lato i cittadini si organizzarono in comitati opponendosi con grande forza a questa idea.
Ponte delle Sirene
Una delle location più belle é sicuramente il romanticissimo ruscello, sopra il quale vi é un ponticello molto particolare.
Tutti lo conoscono con il nome di “Ponte delle Sirenette” (dovuto alle 4 Sirene poste ai quattro lati della scale).
Le origini di questo Ponte lo collocano sui Navigli; si tratta che questo fu il primo ponte in ferro ad essere stato realizzato in Italia.
Inizialmente, le Sirene erano 4, poi, durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale, una fu distrutta, l’altra rubata.
Secondo la leggenda, prima di trasferire il ponte nell’attuale posizione, questo era il luogo preferito per proposte di matrimonio.
Tradizione che é stata mantenuta, ed il Ponte, ancora oggi, rientrata tra le location romantiche di Milano.
Si dice che baciarsi sul Ponte delle Sirene sia di buon auspicio per un lungo e duraturo amore.
Dama Velata
Si narra di una strana presenza all’interno del Parco.
Pare che si manifesti nelle notti di nebbia, quando il Parco é ormai deserto.
Poco prima di avvertire la sua presenza si percepisce odore di violette, subito dopo, dalla nebbia si veda apparire una sagoma di donna con lunghi abiti neri ed il volto coperto da veli.
Il suo compito sarebbe quello di adescherebbe giovani aitanti per condurli in un luogo sperduto dove dopo l’accoppiamento sarebbero vittime della follia.
Sforzesco
L’aspetto odierno, fu voluto da Francesco I Sforza, dopo la sua elezione a Duca della città di Milano.
Per la costruzione furono utilizzate le fondamenta delle vecchie costruzioni medievali (Castello di Porta Giovia).
Oggi é uno dei simboli di Milano ma anche una delle mete turistiche italiane più conosciute.
E, come tutte le antiche dimore al suo interno sono conservati, oltre a preziosi tesori, miti, leggende e tante curiosità.
Sala del Tesoro
Una delle Sale più conosciute ed apprezzate é sicuramente la Sala del Tesoro, al cui interno sono custoditi Beni e Preziosi appartenenti a Ludovico il Moro, Duca di Milano.
È possibile accedere alla sala tramite il Cortile della Rocchetta.
Simbolo di oppressione straniera
In passato il Castello è stato tanto odiato, perché “simbolo dell’oppressione straniera”.
Ma, la situazione cambiò nel 1893, quando la cittadinanza lo salvò da numerosi attacchi.
In questa occasione sottoscrissero pubblicamente di proteggere e tutelare il Castello riportandolo allo splendore originale.
I fossati
I fossati, anticamente erano una protezione per le fortificazioni.
In alcuni casi venivano riempiti di acqua, in altri venivano riempiti di animali feroci, ecc; dovevano proteggere gli abitanti/regnanti dagli attacchi esterni.
Pare che i fossati del Castello Sforzesco siano, ancora oggi, il luogo più infestato di Milano, a causa di tutte le morti violente avvenute qui.
Soldati, popolani, nobili stessi, nemici, regnanti, ecc. tutti coloro che qui hanno perduto la loro vita, qui sono rimasti a vagare in eterno.
Passaggi segreti
Tra le cavità presenti nel sottosuolo della struttura vi è un cunicolo misterioso.
Secondo alcuni, percorrendolo si arriverebbe alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Un collegamento che permetteva ai Duchi di raggiungere la chiesa senza attraversare la città e, senza frequentare ambienti destinati alla plebe.
Purtroppo, questo tunnel oggi é impossibile da attraversare, a causa di una frana che ne ha bloccato il passaggio.
Le 4 Torri del Castello
La cinta del Castello conta oggi quattro torri: due a pianta quadrata e due a pianta cilindrica.
Lo scopo delle due torri a forma cilindrica era quello di contenere l’acqua.
Questi serbatoi erano fondamentali per la conservazione dell’acqua potabile; inoltre erano fondamentali perché mantenevano una ottimale pressione nell’impianto idrico della città.
- La Torre del Filarete, deve il suo nome all’architetto Antonio Averulino, detto il Filarete che fu molto attivo a Milano.
In questa Torre invece, veniva conservata la polvere da sparo, e, proprio questa nel 1521 causò il crollo dovuto ad una forte esplosione.
Quella che oggi vediamo oggi è il risultato di una successiva ricostruzione con l’aggiunta di un orologio, della statua di Sant’Ambrogio, del bassorilievo di Umberto I a cavallo e degli stemmi di Francesco, Galeazzo Maria, Gian Galeazzo, Ludovico il Moro, Massimiliano e Francesco I.
- Per quanto riguarda la Torre di Bona, si lega un fatto spiacevole.
Il 26 dicembre 1476 Galeazzo Maria Sforza, figlio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, morì pugnalato.
Dopo questo spiacevole evento, la moglie, Bona di Savoia, decise di trasferirsi nel luogo più sicuro del Castello, “la Rocchetta”, e decise di fortificarla con un’altra torre.
Tale Torre, aveva una posizione favorevole tra il lato nord-est ed il lato sud-est, che le permetteva di controllare tutto l’edificio.
Anche questa torre danneggiata gravemente dai dominatori stranieri.
I successivi restauri videro l’aggiunta dei merli più alti.
Tra le antiche decorazioni giunte fini a noi, ve ne sono alcune davvero molto particolari, delle quali si é provato a dare una o più spiegazioni, ma non si sa se effettivamente siano quelle reali:
Donna che si rasa il pube
C’è un bassorilievo particolare, rappresenta una donna che si pettina, o forse si rade il pube.
Quest’opera non é sempre stata in questa al Castello, in origine era collocata in uno degli ingressi alla città “Porta Tosa” (tosa in dialetto milanese significa proprio ragazza).
Si narra che probabilmente quella ragazza era una prostituta, poiché questo era un gesto frequente fra le donne di strada del tempo, per eliminare i pidocchi.
Inoltre la pena della rasatura era inflitta alle prostitute ed alle donne adultere.
Secondo un altra versione, questa donna poteva essere la moglie di Federico Barbarossa (odiatissimo dai cittadini milanesi poiché aveva raso al suolo la città).
Oppure poteva essere l’Imperatrice di Costantinopoli che negò ai milanesi il suo aiuto per ricostruire la città dopo le distruzioni causate da Barbarossa.
Affresco senza testa
Davanti alla sala del Tesoro si trova un affresco rovinato, sul quale sono state fatte diverse ipotesi per spiegarne il significato.
Per diverso tempo si é creduto fosse opera di Leonardo da Vinci (ma é un’ipotesi improbabile anche se lui qui visse e lavorò per molti anni).
Ad ogni modo i soggetti rappresentati nell’affresco sembrano essere: il personaggio senza testa Argo (gigante mitologico che non dormiva mai), con i suoi 100 occhi avrebbe dovuto difendere il tesoro (scelta pessima perché la mitologia non lo descrive come un grande guardiano, dato che Ermes, messaggero degli dei, riuscì a farlo addormentare e a cavargli tutti i 100 occhi).
Vasca del Cortile Ducale
Piccolo scrigno riservato agli appartamenti privati della famiglia.
Una zona molto tranquilla in cui fu successivamente aggiunto anche una vasca.
Ponticella di Ludovico il Moro
Un luogo molto particolare e che in pochi notano.
Un corridoio apparentemente normale se si pensa che nacque come struttura per collegare il Castello con il Parco (riserva di caccia della famiglia) con le Mura Cittadine (oggi scomparse).
Si tratta di un’area più esterna rispetto ai cortili del castello, una zona voluta da Ludovico il moro per rifugiarsi dopo la morte della sua sposa.
Il Duca chiese espressamente di tappezzare le salette con stoffe scure in segno di lutto.
Qui si sentiva libero di chiudersi nel suo dolore, lontano dagli sguardi e dalle persone che erano solite frequentare la Corte.
di
Piazza Castello
Conosciuta anche con l’appellativo di Torta degli Sposi, per la sua forma (ricorda molto una torta a piani tipica dei matrimoni).
Costruita durante l’epoca fascista in occasione della visita di Mussolini, che si incontrava con i reduci della Guerra d’Abissinia.
Durante gli anni successivi subì diverse modifiche fino ad essere smontata e rimontata durante i lavori per la metropolitana.
Ebbe un tale successo che, da provvisoria, divenne definitiva nel 1939.
della
Pace
L’Arco della Pace è un arco trionfale situato all’inizio di Parco Sempione.
Una sorta di porta d’ingresso della città, le cui dimensioni e stile ricordano molto l’Arco di Trionfo francese.
Napoleone
Costruito in Onore di Napoleone I, poi terminato ed inaugurato da Francesco I d’Austria, oggi dedicato alla Pace che regnava in Europa.
Costruzione
Ispirato ai modelli romani, interamente costruito in granito di Bavero, l’arco della Pace svetta imponente nella caratteristica piazza tonda adiacente al Parco Sempione.
Fiumi
le statue in bronzo poste sulla sommità rappresentano la Sestiga della Pace con 4 Vittorie a cavallo (che rappresentano i 4 fiumi: Po, Adda, Ticino e Tagliamento).
Caduti in guerra
Sopra ed ai lati delle colonne sono incisi i nomi dei caduti delle due guerre mondiali.
Sestiga
Nella parte alta dell’Arco si possono notare una serie di opere bronzee, si tratta della Dea della Pace, trainata da sei cavalli.
Ma quest’opera in realtà nasconde una leggenda:
Si narra che in origine i cavalli fossero rivolti dal lato apposto, verso le Francia.
In data incerta, quest’opera fu ruotata dagli austriaci rivolgendo il posteriore dei cavalli verso la Francia per farsi beffa di loro.
Questa nuova posizione doveva simboleggiare la Dea che entrava a Milano portando la Pace.
Atre particolarità per itinerari curiosi alla scoperta di Milano:
Una delle chiese più antiche di Milano, sorge proprio nella Piazza di Sant’Ambrogio, dove fu fondata tra il 379 ed il 386 per volere del Vescovo Ambrogio.
Successivamente, alla morte del Vescovo, il suo successore, il Vescovo Angilberto II volle effettuare dei lavori di ampliamento.
Arrivare alla Basilica è facilissimo basta prendere la Metropolitana M2 (linea verde) e scendere a S. Ambrogio, vi troverete davanti alla Basilica.
Oppure, se preferisci, potrai utilizzare anche gli Autobus prendendo il numero 50, 58 o 94.
Quando sarai davanti la Basilica, recati sul lato sinistro, qui dovrai cercare una colonna di epoca romana.
Questa é soprannominata “la colonna del diavolo”.
Si dice che, avvicinandosi ai fori si possa percepire odore di zolfo, mentre accostando l’orecchio si senta addirittura il rumore del ribollir dello Stige (il fiume dell’inferno); inoltre pare che nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua, si intraveda il carro delle anime dei dannati trainato dal demonio che li conduce all’inferno.
In questo luogo anticamente vi era un cimitero, ecco perché si percepisce ancora lo spirito dei defunti.
Il fatto che il Demonio giri da queste parti é dovuto alle tentazioni che Sant’Ambrogio riceveva durante il suo vescovato.
In uno dei tanti tentativi si narra che il Demonio si manifestò mentre il Vescovo stava passeggiando nel cortile provando ad infilzarlo con le corna ma sbagliò mira e colpì la colonna che ancora oggi porta i buchi; dopo il vano tentativo si trasformò in zolfo ed utilizzò uno dei fori per scomparire creando un passaggio verso l’inferno.
Ma non é l’unica leggenda legata a questo luogo, infatti, nella navata centrale vi é un serpente in bronzo.
Si dice che sia stato forgiato da Mosè, per difendere il suo accampamento dai serpenti.
Se le persone fossero state morse dai serpenti, gli sarebbe bastato guardare il bronzo per guarire dal veleno.
COLONNE DI SAN LORENZO
Non molto lontano dalla Basilica di Sant’Ambrogio, in Via Pavia, vi é un altro luogo molto particolare.
Una delle zone antiche, giunte fino a noi.
Le colonne dell’antica Basilica Romana, con capitelli corinzi ed architravi, poggiati su lastre di pietra antiche.
Sull’Arco d’Ingresso resta un’epigrafe dedicata all’Imperatore (datata 167 d.C.).
Questo spazio, per molti secoli é stato completamente abbandonato, pur essendo di grande importanza storica, in quanto rappresenta una delle poche testimonianze della Milano Imperiale (quando la città era Capitale dell’Impero Romano d’Occidente).
I locali chiamano questo luogo “la Vetra dei Cittadini”.
Proprio qui l’Imperatore Costantino, nel 313, promulgò l’editto che consentiva la libera pratica di tutti i culti, compreso quello cristiano.
LA STRADA DEGLI GNOMI
Si trova in via Lepanto, a Nord di Milano. Uno strano quartiere dove le case sono a forma di Igloo (o a forma di fungo, proprio come quelle degli gnomi).
Queste strane abitazioni furono progettate nel 1946 dall’architetto Mario Cavallè; per la precisione oggi ne restano solo 8 delle originali 12.
Al loro interno hanno un’ingresso con due camere e la cucina, e, sono circondate da un piccolo giardino e forse un piano interrato.
Alcune di queste casette, ancora oggi, risultano essere abitate.
Non é semplice trovarle poiché nascoste tra la vegetazione, perciò il loro aspetto curioso sarà ancora più interessante.
FENICOTTERI ROSA
Nel grande giardino di quella che fu la Casa del Cavalieri Invernizzi, si trova una colonia di Fenicotteri Rosa.
Una vera rarità nel pieno centro di una città metropolitana come Milano.
Si trova in Via di Cappuccini, 7 ed é una dimora privata, dunque non é consentito visitarla.
Ma dall’esterno, se osservate bene, oltre la cancellata, potrete notare i magnifici esemplari di fenicotteri che liberamente vivono nel giardino.
Fu proprio il Cavalier Invernizzi a voler trasferire questi esemplari qui, si racconta che ne fosse talmente affascinato da passare ore ed ore dalla finestra per ammirarli.
Dopo la sua morte, lasciò scritto sul suo testamento che la Fondazione Invernizzi (amministratrice di tutti i beni della società di famiglia) doveva prendersi cura e proteggere i suoi animali tanto amati dal Cavaliere.
Dopo tutti questi anni i fenicotteri si sono talmente abituati a vivere in cattività in un clima diverso da quello naturale per loro, che non tentano neppure la fuga. Inoltre la lunghezza delle loro ali é tenuta costantemente sotto controllo, probabilmente per impedirgli di volare e farsi male.
Furono portati qui prima delle Convenzioni Sul Commercio Internazionale delle Specie a rischio Estinzione (1980).
Uno strano castello realizzato con carte da gioco. Lo troverete all’incrocio tra Viale Berengario e Via Benedetto Bini (nell’area di CityLife).
Passeggiando tra gli edifici signorili di una zona residenziale, ecco un luogo perfettamente instagrammabile.
Nel cortile del Castello, noterete subito una piramide di carte da gioco, alta quanto una casa, e, di sera, quando viene illuminata suscita ancora più interesse.
Fu realizzato nel 1929 per volere di Claudio Tridenti Pozzi (re della moda milanese).
Il significato dell’opera é ignoto perciò ognuno é libero da dare l’interpretazione che meglio crede gli si addica.
COLORIS
Sempre restando nella zona Area CityLife, entrando nel Parco Tre Torri, vi é una scultura molto colorata che sicuramente avrete visto tra le foto instagrammabili.
L’artista ha voluto realizzare l’opera per dare vita ad un’esplosione di colori sia caldi che freddi.
L’opera è composta da una pavimentazione che dovrebbe raffigurare il planisfero terrestre, su questa piattaforma sono stati piantati un centinaio di pali metallici dai colori pastello e dalle dimensioni variabili, (tra i 6 e i 12 metri di altezza), mentre sulla sommità di ognuno di essi è posizionato un uovo.
LA CASA CON L’ORECCHIO
Si chiama “Cà dell’oreggia” (casa dell’orecchio) ed è una bella e strana costruzione in stile liberty.
Il Palazzo Sola-Busca, fu progettato nella seconda metà degli anni venti, dall’artista mantovano e milanese d’adozione, Aldo Andreani.
Si trova in via Serbelloni 10, ed il suo nome deriva proprio dal grande orecchio di bronzo, posto accanto alla porta di ingresso.
Il grande orecchio, è stato concepito come citofono (tra l’altro pare che sia stato uno dei primi dell’epoca).
Secondo una leggenda, se si bisbiglia un desiderio nell’orecchio, questo si avvera.
Altro importantissimo edificio religioso famoso, per l’opera grandiosa che é custodita al suo interno.
Un Complesso Monastico appartenente all’ordine dei padri Domenicani, al cui interno, ancora oggi, vi sono un convento ed un refettorio che, nel 1980 hanno avuto il grande onore di essere stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
I lavori di costruzione della chiesa, ebbero inizio nel 1463 e durarono circa 30 anni. A progetto concluso, fu necessaria una modifica, in quanto, il Duca di Milano (Ludovico il Moro), volle far costruire tra il 1492 e il 1493 una tribuna come mausoleo per la propria famiglia.
Tali modifiche furono eseguite dal Bramante che provvide ad un ampliamento dell’intera struttura aggiungendo il chiostro ed il refettorio, lasciando invariati gli utilizzi dei materiali tipici della tradizione lombarda (cotto per le murature e pietra di granito per colonne e capitelli).
Le cappelle furono utilizzate come luoghi di sepoltura per i membri delle famiglie dei più importanti casati milanesi.
In questo capolavoro vi é un altro capolavoro “L’Ultima Cena” del grande maestro Leonardo da Vinci, commissionatogli da Ludovico Sforza in persona.
L’opera, dipinta a tempera, trae spunto, dal racconto del Vangelo di Giovanni, in particolare il maestra Da Vinci scelse di rappresentare l’episodio in cui Gesù annuncia il tradimento da parte di uno dei suoi Apostoli.
La lunga tavola attorno alla quale sono seduti gli apostoli vede al centro la figura del Cristo che, con le braccia distese, compone una struttura a forma piramidale.
Leonardo per la scena scelse colori e forme che potessero rendere la scena un continuo della vita reale.
Utilizzò le stesse forme di posate e piatti utilizzati dai monaci per i pasti (che si svolgevano proprio in quella sala), riprodusse le finestre nello stesso stile delle finestre reali (così da far sembrare un prolungamento delle pareti).
Finita l’era del Duca, che cadde nel 1499, il Ducato di Milano passò alla Corona di Spagna.
Ma questo non impedì a Leonardo di completare la sua opera, anzi, i nuovi regnanti vollero che l’opera fosse portata a termine.
I successivi utilizzi del Convento furono: 1539 come sede del Tribunale dell’Inquisizione; caserma dopo le distruzioni napoleoniche.
Nel 1943, durante la Seconda Guerra mondiale, i bombardieri colpirono la chiesa ed il convento di Santa Maria delle Grazie.
Il refettorio fu raso al suolo ma, fortunatamente, tra i pochi muri che si salvarono, vi era quello del Cenacolo, che fu rinforzato appositamente con sacchi di sabbia per proteggerlo.
Nel 1980 il refettorio con il prezioso Cenacolo rientrarono nella lista Unesco.
Se sei giunto/a fino a qui, probabilmente é perché, hai intenzione di visitare Milano ed eri in cerca di informazioni.
Dunque, potrebbe interessarti leggere il mio personale itinerario a