Epifania:
La Befana vien di notte con le calze tutte rotte.
La più nota delle filastrocche sulla Befana inizia così.
Ma qual è il significato dell’Epifania?
Cosa c’è dietro la leggenda della Befana e come nasce il mito?
La Befana è una figura tipica del folklore italiano.
Appartiene, quindi, alle figure folcloristiche, legate alle festività natalizie.
L'origine della tradizione
Il termine Epifanía sta a significare proprio “manifestazione, rivelazione, apparizione”.
Una festa antichissima che, fin dai tempi antichi, è ritenuta una notte speciale.
- Nella tradizione religiosa questa notte rappresenta il Battesimo di Gesù.
- Nella tradizione pagana rappresenta la dodicesima notte dopo il 25 dicembre (ogni giorno rappresentava un mese dell’anno) in cui avveniva il passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno.
Questo giorno era dedicato al Sole.
La notte in cui i Re Magi, guidati dalla splendente Stella Cometa, giunsero alla grotta del Bambino Gesù per portare i loro omaggi.
La prima Stella Cometa
Non tutti sanno che, la prima Stella Cometa, (rappresentata così, come la conosciamo, nel nostro immaginario collettivo e, così come la raffiguriamo, anche noi, sin da bambini) è arrivata, dalla magnifica mente creativa, di Giotto.
Il famoso pittore, fu il primo, a disegnare la stella, con la sfavillante coda.
Secondo le fonti, pare che, il pittore, avesse visto passare, la Cometa di Helley circa due anni prima, della realizzazione di quest’opera.
Decise, di rappresentarla, esattamente, come la sua mente l’aveva memorizzata, con una splendida scia luminosa che, guidò i Re Magi, fino alla capanna, dove il Bambino Gesù, era venuto al mondo.
La leggenda della Befana
C’era una volta una casetta, piccola e costruita fuori dal paese, quasi nel bosco.
Ci viveva una vecchina che usciva ogni mattina per fare legna; poi tornava a casa e si sedeva accanto al focolare insieme al suo gattino.
Era una vecchina, molto sola, che, non frequentava il villaggio, né altre persone.
Tutti, nel villaggio, ritenevano fosse una strega ed, avevano paura di avvicinarsi troppo a lei, oppure alla sua casa.
Una fredda sera di gennaio, la vecchina (che si chiamava Befana), sentì all’improvviso bussare alla sua porta.
La cosa, le sembrò molto strana e si spaventò: chi poteva essere, a quell’ora e con quel tempo?
All’inizio non voleva aprire, ma la sua curiosità vinse. E così aprì… e, oh, meraviglia!
Davanti a lei, c’erano tre uomini, con abiti orientali, riccamente vestiti; erano scesi dai loro cammelli per chiederle la strada per Betlemme.
I tre viandanti, erano proprio i Re Magi.
La vecchina, incuriosita, chiese loro, perché mai, volessero raggiungere Betlemme, in quella notte tanto fredda.
I Re Magi, le raccontarono che, stavano andando, a portare i loro doni, al Bambino Gesù e, la invitarono ad unirsi al loro viaggio.
La Befana, ci pensò un po’ su, ma…non se la sentì di partire con un freddo simile.
Così indicò loro la strada per Betlemme e li lasciò andare.
Poi però, si pentì, e si incamminò per raggiungerli.
Salì a cavallo della sua scopa (perché la Befana un po’ maga lo era davvero) ed iniziò a cercarli, per andare con loro, a rendere omaggio, al piccolo Gesù, ma non riuscì più a trovarli.
Perciò ebbe un’idea: si fermò in tutte le case, lasciando un dono ad ogni bambino, nella speranza che, uno di loro, fosse Gesù.
Da allora, si creò la tradizione (ancora oggi utilizzata), di portare i suoi doni a tutti i bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La Calza della Befana
La storia e, le tradizioni, ci hanno tramandato la storia di una vecchina “Befana”, che nella notte dell’Epifania, tra il 6 ed il 6 gennaio, visiti i bambini, per riempire le calze (appese dai bambini al camino).
- Se sono stati buoni, riceveranno caramelle e cioccolatini,
- Se, invece, sono stati cattivi, troveranno nella calza il carbone (un tempo vera cenere e carbone, oggi carbone dolce).
Spesso, la Befana, è descritta come una vecchietta che, vola su una scopa, ma, a differenza di una strega, di solito viene descritta sorridente.
Porta con se sempre una borsa o un sacchetto pieno di tante cose buone.
I doni, di questa vecchietta gentile, rappresentano dei simboli, di buon auspicio, per l’anno che é appena iniziato.
- Una leggenda narra che Numa Pompilio (uno dei famosi 7 Re di Roma), avesse l’abitudine di appendere, durante il periodo del solstizio d’inverno, una calza in una grotta, per ricevere doni da una ninfa.
- La calza, che ancora oggi si utilizza, deriva anche dal pensiero che, i bambini, avevano per la vecchietta, con tanti buchi nelle scarpe e nelle calze, così in cambio di dolcetti, avrebbe potuto prendere le calze nuove, offerte dai bambini.
CURIOSITA’: Le calze dei bambini, erano troppo piccole per la Vecchina perciò, si utilizzavano le lunghe calze nere della mamma e della nonna, (che erano anche più capienti).
Il camino, da sempre, é ritenuto simbolo di aggregazione. Lo sapevi che, durante le feste si utilizzava un Ceppo che doveva essere per riscaldare le 12 notti dal Natale Epifania?
No, allora leggi la storia.
La leggenda del gatto nero
C’era un tempo in cui, tutti i gatti erano tigrati, tutti, tranne uno…:
“il gatto nero della Befana“.
Era, il suo compagno fidato, colui che, non la lasciava mai sola, colui che, la accompagnava durante i suoi lunghi viaggi.
A cavallo, della scopa volante attraversavano insieme, Paesi e Città, per consegnare:
- regali e dolciumi ai bimbi buoni e,
- carbone, ai bimbi meno buoni.
Dall’alto della scopa volante, il micio, si chiedeva sempre, come fosse, la vita degli umani.
Quando, con il periodo dell’Epifania, si concludevano le festività, il micio e la sua vecchia padrona, entravano in una specie di letargo fino all’anno successivo.
Durante, il loro ultimo viaggio, il gatto, si sporse dalla scopa, per tentare di scoprire, qualcosa in più, della vita degli umani.
Non si accorse però, che il sacco dei regali era aperto ed uno, gli scivolò giù.
La Befana, se ne accorse solo dopo, e questo, fu un errore, mai accaduto, durante i millenni, dei suoi lunghi viaggi.
Capì, che era stato il suo micio, ma, non si arrabbiò con lui, anzi, si rese conto, che in fondo, per lui, la vita insieme a lei, era stata molto noiosa e solitaria.
Perciò decise:
il bimbo che per errore aveva ricevuto il pacchetto, avrebbe avuto anche il micio, come dono.
Così, salirono entrambi sulla scopa voltante, per il loro ultimo viaggio insieme.
La Befana, arrivò fino al camino della casa, fece scendere il suo amico fidato e lo salutò per l’ultima volta affidandolo alle cure di quella famiglia.
Il gatto, scese giù per il camino e, si riempì di fuliggine.
La famiglia, non fu molto contenta, di ritrovarsi il salotto pieno di cenere ma, il bambino era così felice, di aver ricevuto un gattino tutto suo che, i genitori non ebbero il coraggio di separarli.
Da quel giorno, i gatti, non furono più solo tigrati ma, ci furono anche i gatti neri.
E, per favore, diffidate, da chi, per secoli, ha fatto girare la voce che, portino sfortuna.
Vi dirò una cosa, i gatti neri, al contrario delle dicerie, portano fortuna nelle case in cui arrivano, poiché sono un magico regalo!
La notte degli animali parlanti
La notte dell’Epifania, in Calabria, è da sempre considerata magica.
Piena di mistero per l’arrivo dei Re Magi che portano doni con i loro cammelli e della Vecchia Befana che porta doni con la sua scopa volante.
Ma, in questa notte, accadono altri eventi magici; si apre un portale tra la terra ed il cielo, tra l’umano ed il divino che faceva accadere eventi magici e prodigiosi.
Di questa notte magica si racconta che sia occasione di esprimere grande rispetto e riconoscenza verso gli animali.
In questa notte gli animali parlano il linguaggio degli umani e si confrontano tra loro esprimendo considerazioni sul comportamento degli umani nei loro confronti.
Per questo motivo, per aggiudicarsi pareri favorevoli, venivano date grosse quantità di cibo.
Si racconta che, in alcuni Paesi, vengano dati, come ringraziamento, 13 tipi di erbe ai buoi (come la tradizione natalizia per gli umani).
Mia nonna mi raccontava sempre la storia di un uomo che, incredulo sulla veridicità della leggenda, decise di nascondersi nella stalla.
Durante la notte uno dei suoi buoi disse all’altro di mangiare tanto perché l’indomani avrebbero dovuto lavorare molto per portare il loro padrone al cimitero.
Il mattino seguente trovarono l’uomo morto nella stalla.
L'Epifania nel Mondo
In ogni parte del Mondo, con tradizioni e credenze differenti, tutti si apprestano a celebrare questa notte magica.
Di seguito ti farò scoprire, alcune delle tradizioni più famose nel Mondo:
SPAGNA:
Si festeggiano los Reyes Magos.
La sera del 5 gennaio, i bambini, si preparano ad accogliere, il loro arrivo, posizionando, davanti la porta, acqua e cibo per i cammelli.
Il 6 gennaio, in molte città, si svolge il corteo “de Los Reyes Magos” con carri, perfettamente decorati, che sfilano per la città.
GERMANIA:
Si commemora, il giorno della venuta dei Re Magi e, per questa occasione, i Preti con i loro aiutanti, bussano alle porte delle case, per raccogliere offerte.
In cambio intonano canti a tema religioso.
Nel Sud della Francia, invece, si prepara una brioche a forma di corno, decorata con frutta candita e zucchero.
MESSICO:
Anche il Messico, usa festeggiare l’Epifania, con los Día de los Reyes e, per l’occasione, si prepara una torta chiamata “Rosca de Reyes” (la torta dei 3 Re).
All’interno della torta si inserisce una piccola statuina di Gesù e chi la troverà nella sua fetta avrà un anno fortunato.
FRANCIA:
Il 6 gennaio, non è un giorno festivo. Qui, si festeggiano i Re Magi, la domenica prima o, la domenica dopo, il 6 gennaio.
Per questa occasione, si prepara un dolce, all’interno del quale, viene inserito un portafortuna e, chi lo troverà nella propria fetta, sarà eletto Re per un giorno.
Nel Nord della Francia, invece, si taglia la torta, in tante fette per quanti commensali, più una, che viene dedicata al Buon Dio.
NEW ORLEANS:
Questa città, è definita la più europea, tra le città degli Usa.
Qui, sono arrivate molte influenze, tra le tradizioni dei migranti europei, tra cui quella della Francia.
Infatti, anche qui si festeggia con la torta “King cake di New Orleans“.
Preparata con:
- canditi,
- cannella
- e zucchero colorato,
- con al suo interno un dono fortunato per chi lo troverà.
RUSSIA:
Qui invece, si segue il calendario ortodosso, il 6 gennaio si festeggia il Natale.
Secondo la tradizione i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Baduska (una simpatica vecchietta che lo aiuta nella distribuzione dei regali).
REPUBBLICA CECA:
A Praga, si celebra questa festa con, la tradizionale nuotata dei Tre Re.
Spero tanto che questa carrellata di leggende, curiosità e tradizioni popolari ti sia piaciuta.
Se vuoi continuare a scoprire curiosità riguardanti le festività, ti consiglio di leggere i miei due articoli su:
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