Benvenuti a Palermo: la Conca d'Oro della Sicilia
Palermo, oggi é il Capoluogo della Regione Sicilia, ed, il suo territorio si estende in quella che è definita: La “Conca d’Oro“.
Una pianura che, da sempre ha attirato numerose popolazioni, le quali, hanno lasciato il loro segno artistico ed architettonico, sia nella cultura locale che nelle tradizioni popolari.
Una città tutta da scoprire che, ad ogni angolo ha qualcosa di veramente unico da regalare.
Il modo migliore, per apprezzare le bellezze di Palermo, é, sicuramente, a piedi.
Ed, in questo articolo, ti porterò per mano, alla scoperta delle bellezze di questa città.
Passeggiando tra i suoi vicoli ti accorgerai, di quanto, la sua storia millenaria sia ancora ben evidente, in ogni minimo dettaglio.
Se é la prima volta che leggi il mio Blog, ed ancora non mi conosci, lascia che mi presenti brevemente:
Io sono Mary, Travel Blogger, Travel Content Creator e Tour Leader.
Vivo, delle emozioni, che ogni luogo sa regalarmi. Ed, al ritorno da ogni mio viaggio, mi trasformo in una Storyteller, per raccontarti la mia esperienza.
Ma, iniziamo a scoprire Palermo ed andiamo con ordine…
Non possiamo conoscere una città senza partire dalle origini del suo nome; sarebbe come, conoscere una persona senza, però, essersi prima presentati.
Quindi:
si chiama così
L’attuale nome “Palermo“, ha subìto diverse modifiche nel corso dei secoli.
Ogni popolazione, che da qui é passata, ha lasciato le proprie caratteristiche stilistiche ma anche i diversi significati legati al nome:
- Per i Fenici, ad esempio, era "Fiore";
- Per i Greci, era "Ampio Porto", (per la presenza dei due fiumi che creavano un enorme approdo naturale);
- Per i Romani, divenne, "Panormus" (mantenendo il significato del "Porto" invariato);
- Per gli Arabi, si trasformò in "Barlarm";
- Per il popolo Normanno, invece fu "Balermus";
Incredibile vero?!
Quante curiosità si possono nascondere, dietro quello che, per noi, può essere un semplice nome.
Tu, quante di queste curiosità, sul nome di Palermo, conoscevi?
Continuiamo insieme, la scoperta di questa meravigliosa città, attraverso i monumenti e le relative curiosità che li caratterizzano.
Il mio itinerario a piedi, alla scoperta delle bellezze di Palermo, inizia proprio dalla
Santa Maria Assunta
Sapevi che, la Cattedrale di Palermo è, la più grande Chiesa della Sicilia, ad essere dedicata a Santa Maria Assunta?
La storia di questo luogo, é molto particolare. Quindi mettiti comodo/a, perché qui sotto, ti dirò alcune delle sue caratteristiche importantissime.
Oltre ad essere, oggi, Patrimonio Unesco, nel corso dei secoli, ha visto diversi utilizzi:
- è stata trasformata in una Moschea;
- successivamente è stata riconvertita al culto Cristiano (con l'arrivo dei Normanni);
- fu danneggiata da un terremoto;
- fu distrutta più volte dai vandali;
- ebbe anche il ruolo di Fortezza;
- i suoi decori provengono da stili Greci, Romani, Arabi, Gotici, Catalani, e Normanni;
- ospitò le incoronazioni dei primi Sovrani Normanni;
- sorge lungo un antico insediamento fenicio;
- ancora oggi sono evidenti, decori con pietra lavica ed, intarsi ornamentali di gusto islamico;
Insomma, come avrai già capito, la Cattedrale di Palermo, è un perfetto esempio d’interscambio tra Popoli che, ha dato vita, ad espressioni artistiche ed architettoniche di grande valore.
Prima di entrare all’interno della Cattedrale (che ti ricordo ha ingresso gratuito), ti consiglio di soffermarti qualche minuti ad osservare la facciata principale, in particolare ti chiedo di cercare un dettaglio.
Tra gli intarsi in stile Arabo, proprio al di sopra del portone principale, vi é rappresentato l’albero della vita.
Tra i suoi rilievi si notano Dio nell’atto di benedire, gli Angeli mentre suonano e l’Annunciazione.
Questa é una delle dimostrazioni che, fin dalle sue origini, questa Cattedrale ha sempre avuto sia il ruolo di Luogo di Culto che di Fortezza.
I segni del suo passato glorioso, sono giunti fino a noi, e sono perfettamente evidenti.
Sto parlando delle:
- le 4 Torri Normanne,
- la Cupola,
- la Torre Campanaria con l’Orologio,
- il Palazzo Arcivescovile,
- e, naturalmente, la Chiesa Centrale.
Ma, se stai pensando che sia finita qui, ti sbagli.
Perché altre preziose rarità si trovano custodite all’interno della Chiesa Centrale.
Tra le opere più importanti, ci sono senza dubbio le preziosissime reliquie (il cui valore é davvero inestimabile).
Tutte queste preziose caratteristiche hanno fatto si che, dal 2015, questa meravigliosa Cattedrale é stata inserita tra i Siti Unesco, nell’itinerario Arabo-Normanno, insieme:
- al Duomo di Monreale,
- al Duomo di Cefalù,
- alla Cappella Palatina,
- al Palazzo Reale,
- alla Chiesa di San Giovanni degli Eremiti,
- alla Chiesa della Martorana,
- al Ponte dell’Ammiraglio,
- alla Chiesa di San Cataldo.
Una volta dentro, vieni inevitabilmente rapito da tanta bellezza ma, tra le tante meraviglie, una cosa in particolare ha catturato la mia attenzione:
Meridiana
Un perfetto orologio solare che, misura le ore, le stagioni ed, i segni zodiacali.
Tutto questo, avviene grazie allo “gnomone” (un foro creato al centro della cupola, che funge da strumento astronomico).
La luce solare filtra dal foro, percorre la Navata, seguendo la lunga barra di ottone (lunga 21 metri), incastonata nel pavimento in marmo.
Quando il sole si trova nel punto più alto, proietta la sua luce lungo l’asse della Meridiana.
In questo esatto momento, a seconda delle stagioni e, del mese dell’anno, il punto indicato sarà precisamente quello del segno zodiacale.
Nel 1999 si verificò un particolare fenomeno:
Durante un’eclissi solare parziale, nella Cattedrale, si potè osservare la perfetta immagine del disco solare oscurato.
Prima di andare via e continuare la scoperta delle meraviglie che Palermo ha in serbo per te, soffermati qualche altro minuto nel Piazzale della Cattedrale (sempre che tu non lo abbia già fatto prima di entrare).
Probabilmente ti sarai già accorto/a che ci sono molte statue di Santi.
Tra tutte, una in particolare, si trova esattamente al centro della Piazza e, questo non é un caso, poiché si tratta proprio di Santa Rosalia (la Santa Protettrice di Palermo).
Proprio qui, il 14 Luglio di ogni anno, si celebrano i festeggiamenti in onore della Santa Patrona.
Il rito prevede la realizzazione di un carro ornato da tantissimi fiori, che viene portato in processione per le vie di Palermo, in modo tale, che possa portare, la sua benedizione, a tutti i cittadini.
Ma, riprendiamo la nostra passeggiata …
Non molto lontano dalla Cattedrale, si trova una Piazza importante di Palermo, famosa soprattutto perché al centro possiede una Fontana tanto discussa.
Oggi é sicuramente una tappa fondamentale, per un tour, alla scoperta della città:
o
Fontana della Vergogna
Quest’opera era stata inizialmente progettata per il giardino del Vicerè di Napoli (lo spagnolo Don Pedro Álvarez de Toledo), ma, qualche anno dopo, fu trasferita qui a Palermo, divenendo una delle più belle fontane d’Italia!
Secondo alcune testimonianze, il progetto era così grande da aver dovuto, necessariamente, abbattere alcune case per ampliare lo spazio della Piazza.
La sua bellezza è amplificata da ben 48 statue.
Ognuna delle quali raffigura: divinità, figure mitologiche e, figure allegoriche.
L’appellativo “Fontana della Vergogna” deriva dalla vergognosa cifra che il Senato palermitano dovette sborsare per acquistarla.
Mentre, secondo alcune testimonianze, questo appellativo é legato alla presenza delle statue con figure umane completamente nude.
Ma, il vero segreto, si cela nel sottosuolo.
Al di sotto della Piazza, ciò che non si vede é il suo complicatissimo meccanismo, che permette a ben 56 canali, di alimentare i 24 getti d’acqua più, le 8 vasche esterne e, le 4 interne (che rappresenterebbero i fiumi).
Forse non lo sai ma, su prenotazione, al personale addetto del Municipio, è possibile visitare l’interno della Fontana.
Con una visita guidata organizzata, ti verrà permesso di scendere sotto la Piazza, ed apprendere le curiosità, del complicato meccanismo idraulico.
Proseguendo di pochi metri, ci troviamo in quello che potrebbe essere definito il cuore della città. Ovviamente altro punto fondamentale per un tour Palermitano.
Questa Piazza é forse, davvero, il simbolo di Palermo. In qualsiasi ricerca tu faccia online che sia su Google oppure su un Social Network, scrivendo Palermo, tra le prime foto ti comparirà:
dei 4 Canti
Un ottagono, quattro edifici e quattro direzioni diverse: Albergheria, Capo, La Loggia, Kalsa.
Il nome più famoso è: I 4 CANTI, che sta a significare “i 4 Cantoni” poiché le 4 Statue poste sui 4 Palazzi, insieme a tutte le altre decorazione, raccontano (cantano) la storia della città.
Ma, questo non è il solo ed unico nome utilizzato per indicare questa Piazza.
Ce ne sono altri 3 che forse non conosci:
-
il vero nome della piazza è: PIAZZA VILLENA (in onore del Vicerè Spagnolo).
Stranamente non porta il nome di Santa Rosalia, (la Santa protettrice della città). Il motivo è semplice: la Piazza fu costruita nel 1620 mentre la Santa fu riconosciuta, come Patrona della città, solo 3 anni dopo.
- viene anche chiamata: TEATRO DEL SOLE per i raggi solari che, ogni giorno illuminano la Piazza, dall'alba al tramonto.
- ed, infine: OTTAGONO per la sua forma.
Ma, la storia, ci racconta la vera ragione per cui, questa Piazza, fu costruita:
- nel 1600, il Viceré Spagnolo, voleva ingrandire la città e prese ispirazione dalla Piazza delle 4 fontane di Roma.
- I lavori durarono diversi secoli e, furono terminati nella metà del 1900 ma, il progetto originale fu sempre mantenuto.
- Le 4 facciate (corrispondenti ai quartieri storici) sono state decorate con statue rappresentanti i simboli delle 4 stagioni, studiandone la vista dal basso verso l'alto.
- Dunque, per prima cosa si notano le quattro fontane (che dovevano rappresentare i 4 fiumi: Papireto, Kemonia, Oreto e Pannaria).
- Infine, quando lo sguardo sarà rivolto verso il cielo, si noteranno le quattro Statue delle Sante, che sono state Patrone di Palermo, prima di Santa Rosalia.
Una storia che ha dell’incredibile e che, passando, solo in pochi si soffermano ad osservare con attenzione.
Soprattutto perché, questa Piazza, é sempre tanto affollata e dunque, l’attenzione, viene rapita dalla musica, da spettacoli di artisti di strada, dal chiacchiericcio delle centinaia di persone ecc.
Tutta questa distrazione, non permette di mettersi, al centro della Piazza, per notare ogni singola parte della storia narrata.
Ma tu, avrai le mie indicazioni precise e dunque, il tuo occhio sarà più attento ed allenato a cercare dettagli.
Ora torna nei pressi della Cattedrale e, prosegui verso quello che sembra un parco.
Cammina sotto quelle altissime palme e, non fermarti, fino a quando, non ti troverai davanti un monumento.
Questo é:
Un monumento che, secondo me, viene spesso ignorato. Soprattutto perché da qui si passa per andare a visitare la Cappella Palatina (altro importantissimo monumento Patrimonio Unesco).
Ma torniamo al Teatro Marmoreo, questo monumento é stato realizzato come celebrazione della Monarchia Spagnola, in un periodo di grande crisi del Regno.
Il progetto fu concepito, fin dal primo momento, come un palcoscenico (appunto “Teatro“), in cui il palco doveva rappresentare il Mondo, mentre le architetture dovevano celebrare la potenza dell’Impero Asburgico.
Nel progetto vengono inseriti anche richiami alla Fontana Pretoria (con il suo stile barocco) ed alla Piazza dei 4 Canti (per la forma) che, richiamava i 4 Continenti conosciuti fino ad allora:
- EUROPA: una Regina che tiene in mano un tempio (simbolo di chiesa e fede);
- AFRICA: una donna seminuda tra animali esotici che tiene in mano un serpente;
- AMERICA: una donna seminuda con una ghirlanda di piume, seduta su un coccodrillo, che tiene in mano un arco;
- ASIA: una donna vestita d’oro seduta su un cammello, tiene in mano un incensiere.
Al di sopra dei 4 pilastri, 4 figure di prigionieri legati che guardano verso l’alto: (rappresentano i condottieri sconfitti nei diversi Continenti).
Infine, la statua del Monarca, che viene rappresentato con gli emblemi del potere:
- una mantellina d’ermellino ed un lungo mantello;
- sul capo la corona con la croce;
- Sul fianco sinistro la spada ma, dentro il fodero, per indicare simbolicamente che il prestigio è tale, da non essere necessaria la forza, per mantenere il Governo, rappresentato dallo scettro nella sua mano destra.
- Infine indossa gli stivali e una leggera armatura.
A questo punto lascia questa piccola Piazza ed, a solo pochi metri, ecco un altro dei simboli, dell’itinerario Unesco della “Palermo Arabo-Normanna”:
San Giovanni
degli Eremiti
Un percorso fatto di stile, che abellì la città, in epoca medievale, mantenendo un’atmosfera mediorientale.
Caratterizzata dalle sue 5 cupolette semisferiche rosse, che spiccano nel centro cittadino palermitano, unendo lo stile architettonico italiano con le strutture caratteristiche dell’arte islamica.
La storia di questo luogo, fa parte dei secoli ed è, la fusione ed il risultato, di diversi stili.
Fortunatamente, l’aver tutelato questo luogo ha fatto si che giungesse fino a noi, seppur subendo diverse modifiche.
Di seguito ti lascio qualche info:
- la sua fondazione arrivò con San Gregorio Magno, quando fu realizzato un Monastero dedicato a Sant’Ermete.
- Sarà la prima sede abbaziale della Congregazione Benedettina in Sicilia.
- 3 secoli dopo, la Sicilia venne conquistata dai Saraceni e, questo luogo si trasformò in “Al Madina”, (la città).
-
In questo periodo, ai Cristiani vennero offerte due scelte: convertirsi all’Islam oppure essere uccisi.
A questo punto, i Luoghi di Culto Cristiani vennero distrutti ed, al loro posto, vennero edificate Moschee.
-
2 Secoli dopo, la Sicilia, venne riconquistata dai Normanni.
Palermo diventò la Capitale e, Re Ruggero, pur essendo tollerante verso tutte le religioni, fece ricostruire i vecchi Monasteri (distrutti durante l’assedio degli Arabi).
Dunque, anche il vecchio Monastero Benedettino, tornò nuovamente in piedi.
Nacque così la leggenda di questo luogo incantato, giunto fino a noi: la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti.
Non esiste una certezza storica, ma, pare che, nel nome venne inserito il termine “Eremiti”, proprio per ricordare la precedente devozione a “Sant’Ermete“.
Passeggiando nel giardino é impossibile non notare la “Torre Campanaria” della Chiesa di San Giovanni degli Eremiti.
Una struttura quadrangolare, con la caratteristica cupola rossa, che svetta al centro del Chiostro.
Dall’interno della Chiesa, attraverso un piccolo vano, ricavato nel muro, si accede alla “sala araba” che, alcuni studiosi, fanno risalire ad una precedente Moschea Islamica.
Qui, è visibile un raro affresco di arte bizantina, conservato in una nicchia, al centro della parete occidentale: l’affresco sembrerebbe essere dedicato alla Madonna in trono con bambino, affiancata da due Santi, (forse San Giovanni e Sant’Ermete).
Circondata da un giardino rigoglioso, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, è uno dei simboli del Capoluogo Siciliano.
Il suo giardino lussureggiante, ricco di agrumi, melograni, rose e gelsomini sembra un vero e proprio Giardino dell’Eden!
Se ci pensi, questi giardini, sono una delle caratteristiche ricorrenti nelle architetture arabe.
E, questa piccola oasi di pace, nel cuore del traffico cittadino, ne é un perfetto esempio. Basta varcare la soglia, per essere trasportati in un mondo parallelo dove, tutto il resto, sembrerà svanito.
Questo meraviglioso Chiostro nel cuore di Palermo, è tanto semplice, quando spettacolare.
Un classico esempio di come si possa affascinare lo sguardo anche con pochi elementi, se assemblati con criterio e maestria.
Al centro di tutto mi ha colpito molto, il piccolo chiostro porticato, con perfette colonne ed archi, molti alberi da frutta ed un piccolo pozzo.
Questo è quanto resta del monastero benedettino della Chiesa originale, e secondo me, rende perfettamente l’idea di quanto possa essere stato importante nel corso dei secoli.
Usciamo dal Chiostro della Chiesa di San Giovanni degli Eremiti e ci dirigiamo verso un’altra zona molto famosa di Palermo, divenuta famosa soprattutto negli ultimi anni.
Probabilmente hai sentito parlare della Street Art di Palermo.
Molti dei murales, oltre ad essere simboli di riqualificazione urbana, sono simboli di storia, che é molto importante non dimenticare.
Ad esempio il famoso murales raffigurante i Giudici “Paolo Borsellino” e “Giovanni Falcone”, un simbolo evidente di lotta alla mafia.
La zona perfetta per ammirare la street art più famosa di Palermo, é sicuramente, nel quartiere Kalsa (uno dei più antichi quartieri di Palermo).
Questa zona risale al periodo della dominazione islamica ed, il suo nome deriva dall’arabo “al khalisa“, che significa “l’eletta”.
Il significato sembrerebbe essere attribuito alla cittadella fortificata dell’Emiro, che sorgeva proprio qui.
Oggi, dopo anni di abbandono e degrado totale, questo quartiere è stato inserito in un progetto di riqualificazione urbana, al quale hanno aderito diversi artisti, realizzando le loro opere di street art.
Un Museo a Cielo Aperto che vede come soggetti principali:
-
Una giovane donna dai tratti non europei, con un'aureola che la rende quasi "una santa urbana" e che attira lo spettatore attraverso i suoi occhi magnetici.
Questo rappresenta la mescolanza dei popoli, l'integrazione.
-
Le due mani, che offrono una ciotola con i doni (diversi simboli della città di Palermo).
Il fondo di questo murales è completamente nero ed è intitolato il Trionfo della Morte.
- infine bambino col suo Drago a dondolo.
Un omaggio a una figura storica (Federico II) che viene rappresentato come un bambino “Nico” (in dialetto siciliano) col suo Drago a dondolo (Drago era il nome del suo cavallo) che, lungo le vie arabe della Kalsa, accoglie religioni, culture e arti.
Mi sono davvero incantata davanti al primo murales.
Lo sguardo di questa donna é quasi ipnotico.
L’artista è riuscito perfettamente a realizzarne la profondità!
Continuando a passeggiare ed avvicinandosi sempre più al mare, mi sono accorta di quanto il paesaggio cambiasse.
Dal degrado urbano, mi sono ritrovata circondata da lunghi viali di Palmeti.
Mi sembrava, quasi, di essere in California.
Sapevi che a Palermo si conserva il palmeto più vasto d’Europa?
Si trova nella Villa Bonanno.
Ed, oltre a questa rarità, Palermo possiede altri 31 primati, tra cui:
- L’Orto Botanico il più grande d’Europa;
- Il Centro Storico più grande d’Europa;
- il Documento cartaceo più antico d’Europa;
- Il Ficus Magnoloides, di Piazza Marina, è tra gli alberi più grandi d’Europa;
- Il Parco della Favorita è il più grande parco urbano d’Italia;
Ovviamente la storia di Palermo passa anche dal cibo, e quale modo migliore per scoprirla se non, con il suo tanto famoso street food?!
Vicino, a questi infiniti palmenti, puoi accomodarti in un grande parco urbano “Giardini di Villa Giulia” dove, riposare un pò e, degustare qualche delizioso street food.
Io avevo acquistato il mio pranzo al “Bar Rosanero“, dove ho trovato cannoli freschi, calzoni farciti, arancini ed tantissime altre prelibatezze.
Il cibo di strada fa parte della cultura palermitana, che va scoperto ed assaporato, insieme alla cordialità della popolazione.
Lo street food palermitano è parte integrante del Patrimonio Culturale, un tassello fondamentale, che nasce nei mercati.
Già, ai tempi dei Greci, questo scambio era fondamentale.
Ancora oggi, nel cuore del centro storico palermitano, vengono conservati i mercati storici, testimoni della storia.
I Mercati più famosi:
- Mercatro di Ballarò
- Mercato della Vucciria
Lo street Food più richiesto:
- Sfincione
- Polpo Bollito
- Panelle e Crocché
- Panino con milza
- Cannolo alla ricotta
- spremuta di agrumi
A questo punto, approfitta della vicinanza al mare per ammirare un magnifico tramonto e poi, sarai pronto/a per rientrare al tuo alloggio.
Spero tanto che i miei consigli possano essere utili per farti scoprire la città in modo differente.
Se utilizzerai questo mio itinerario mi piacerebbe sapere se ti è piaciuto.
Naturalmente se avrai domande o altre curiosità, come sempre, non esitare a contattarmi, sarò ben felice di risponderti.
Se, questo tipo di itinerario tra storia, cultura locale e curiosità ti é piaciuto, sono certa che adorerai anche scoprire le curiosità di un’altra città siciliana davvero straordinaria.
Sto parlando di
In questo articolo ho racchiuso tutti i dettagli del mio itinerario di 2 giorni.
E se questo ancora non ti basta, allora ho per te, anche l’articolo completo del mio
Per essere sempre aggiornato/a sui miei viaggi, segui la mia pagina Instagram, dove ogni settimana troverai nuovi contenuti.
Ora ti saluto.
A presto.
Mary