Zanzibar: diario di un'esperienza di gruppo indimenticabile
Ciao e Benvenuto/a nel mio mio blog.
Se sei qui probabilmente stai pensando di vivere una nuova esperienza e, il fatto di visitare un nuovo Continente insieme ad altre persone, ti stuzzica.
Io sono appena tornata da un meraviglioso viaggio di gruppo a Zanzibar e voglio raccontarti la nostra esperienza in quest’isola straordinaria.
Immagina un’isola dove l’oceano cambia colore ogni ora, dove puoi nuotare accanto a stelle marine, accarezzare tartarughe centenarie e ammirare tramonti che sembrano dipinti.
Zanzibar è molto più di una meta tropicale: è un’esperienza che ti entra dentro.
E viverla in gruppo, condividendo ogni emozione, la rende ancora più indimenticabile.
Prima di iniziare a scoprire i dettagli di questo viaggio di gruppo a Zanzibar, se é la prima volta che leggi il mio blog, lascia che mi presenti brevemente:
Io sono Mary, Travel Blogger, Travel Content Creator e Tour Leader.
Vivo, delle emozioni, che ogni luogo sa regalarmi.
Ed, al ritorno da ogni mio viaggio, mi trasformo in una Storyteller, per raccontarti la mia esperienza.
Ed ora che ci conosciamo meglio, allaccia le cinture ed iniziamo questo viaggio nella splendida isola della Tanzania.
Il nostro arrivo a Zanzibar
è stato come tuffarsi in un sogno tropicale. Ad accoglierci, l’aria calda dell’Africa, il sorriso delle persone e l’inizio di un’avventura.
Fin dal primo istante, Zanzibar ci ha accolti con Hakuna Matata (“non ci sono problemi” o “senza pensieri”) parola che sentirai più spesso di quanto immagini.
L’umidità nell’aria, i profumi di spezie, i colori intensi della natura e il suono delle onde ci hanno catapultati in un mondo diverso, lento ed autentico.
I primi due giorni li abbiamo dedicati ad esplorare i dintorni del nostro Resort, con lunghe passeggiate in spiaggia insieme ai nostri nuovi amici Masai che ci hanno accompagnati, con la bassa marea ad ammirare i fondali riemersi.
Ogni passeggiata é stata un susseguirsi di sorprese, dai colori dell’oceano, alle stelle marine, dai ricci di mare alle conchiglie.
Tra una passeggiata e l’altra abbiamo iniziato a conoscere le spiagge più iconiche:
- Jambiani con le sue distese di sabbia finissima e i pescatori che rientrano sulle tipiche barche di legno,
- Paje patria dei kitesurfisti e delle coltivatrici di alghe rosse (una vera economia locale che dà lavoro a centinaia di donne del posto).
- Kendwa perfetta per godersi tramonti spettacolari e rilassarsi dopo giornate piene di emozioni.
Jambiani, Paje, Kendwa: nomi che ora per noi hanno il sapore del sale, delle risate in spiaggia, dei meravigliosi colori e dei tramonti infuocati.

- Mi raccomando
anche per una semplice e breve passeggiata, non dimenticare di mettere la crema solare. Il sole qui scotta e anche tanto. Quindi se non vuoi compromettere la tua vacanza dal primo giorno, cerca di proteggerti.
E non dimenticare di portare con te scarpette da scoglio. Fidati, ti serviranno. Qui con il fenomeno delle maree non é difficile trovare spine di riccio sulla sabbia oppure carcasse di conchiglie spezzate che potrebbero entrarti nei piedi. Quindi ti sconsiglio di passeggiare scalzo/a.
Perdonami per questa breve interruzione ma penso che seppur banale siamo importante ricordarlo.
Continuiamo il nostro viaggio a Zanzibar conoscendo meglio la storia locale e voglio raccontarti qualche
- Curiosità:
Iniziando dal suo nome.
Per tutti noi quest’isola è nota come Zanzibar ma, devi sapere che in realtà, questo è il nome dell’arcipelago composto da tante isole, di cui due di maggiore importanza:
- Unguja, quella più grande e famosa che tutti conosciamo;
- e Pemba, quasi sconosciuta al turismo.
Il nome Zanzibar deriva dalla fusione di due parole:
- “Zanj”, che in lingua persiana antica significa “neri”,
- e “Bar” che rappresenta la terra.
Per cui il termine Zanzibar significherebbe la “Terra dei neri”.
Altra
- Curiosità:
che probabilmente non sapevi é che Zanzibar è nel guinness dei primati per essere stato il campo di battaglia della guerra più breve della storia.
Era il 27 Agosto 1896 e Seyyid Khalid bin Bargash si era autoproclamato sultano di Zanzibar.
Ma, l’Inghilterra non era d’accordo. L’Ambasciata inglese con il Foreign Office gli inviò un ultimatum: “dimettiti o attacchiamo”.
Lui resistette per poco:
- alle 9:02 gli inglesi iniziarono i bombardamenti.
- alle 9:40 la guerra era finita.
In meno di 38 minuti si concluse la Guerra più breve della storia.
In seguito il Palazzo del Sultano fu distrutto e lui si rifugiò nell’Ambasciata tedesca.

E già che stiamo parlando di storia, il modo migliore per approfondirne la conoscenza é, fare come abbiamo fatto noi, partecipando ad una delle escursioni che ci ha portati a
Stone Town: per conoscere il passato di Zanzibar
Passeggiare tra i vicoli di Stone Town è come sfogliare un libro di storia.
Dalla casa natale di Freddie Mercury (nato proprio qui), al mercato delle spezie, fino alle porte intagliate in legno ed alle moschee nascoste.
- Curiosità:
Stone Town é Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2000.
Forse non lo sai ma, per essere considerato Patrimonio dell’Umanità, un luogo deve avere un valore universale eccezionale e qui a Stone Town ci sono ben tre caratteristiche principali che hanno fatto del suo centro storico un sito del Patrimonio dell’Umanità:
- manifestazione della fusione culturale, dell’integrazione e dello scambio che si possono ancora vedere nella tradizione culturale e nella civiltà delle persone.
Persone di diverse parti del mondo sono riuscite ad unirsi e vivere insieme in una singola e piccola comunità.
Altra caratteristica molto importante è legata alla sua architettura:
- il nome della città “Stone Town” (città di pietra) deriva dai materiali utilizzati per la costruzione delle sue abitazione e della città stessa.
Lungo i muri, se osserverai con attenzione, noterai che le pietre coralline utilizzate per la costruzione di tutti gli edifici della città sono perfettamente riconoscibili.
Infine uno dei motivi principali che l’hanno resa qualificata per essere eletta Patrimonio dell’Umanità:
- é il suo grande significato mondiale simbolico nella storia della schiavitù.
Devi sapere che Zanzibar aveva il più grande mercato della schiavitù in Africa Orientale ed é stato anche l’ultimo luogo al Mondo ad avere un mercato degli schiavi.
Ed esiste un luogo qui a Zanzibar che nacque come prigione, anche se non fu mai utilizzato per questa ragione.
Questa é una delle
escursioni imperdibili che ti consiglio di fare a Zanzibar

A pochi minuti di barca dal centro storico di Stone Town sorge una piccola isola disabitata che ospita al suo interno una prigione, costruita durante gli anni dello schiavismo ma, mai utilizzata come tale.
Prison Island: nata carcere oggi é un santuario per le tartarughe giganti
La storia tramandata narra di un dono da parte di un mercante arabo a due mercanti di schiavi di Zanzibar che la trasformarono in un luogo di detenzione per i prigionieri indisciplinati.
Poco dopo la fine della costruzione del carcere, tutto l’arcipelago divenne un protettorato dell’Inghilterra e l’isola non fu mai utilizzata come prigione.
Dato che l’isola era disabitata e gli edifici erano pronti, per un breve periodo venne adibita a zona di quarantena per la febbre gialla delle colonie britanniche.
Durante la visita guidata verrai introdotta/o alla sua storia, visitando:
- l’edificio centrale che conserva ancora la struttura originale,
- il cortile che era stato previsto come spazio per i prigionieri,
- mentre l’edificio subito accanto doveva essere la dimora dei sorveglianti.
Oggi quest’isola é un santuario dove vivono oltre 100 tartarughe giganti di terra, alcune centenarie, che rappresentano uno dei simboli della conservazione e protezione degli animali a Zanzibar.

Ci sono diverse ipotesi sulla provenienza di questi esemplari:
- Secondo una leggenda furono portate qui dalle Seychelles dal Sultano di Zanzibar come dono per la prima moglie.
- Secondo un’altra leggenda le tartarughe sono state portate qui per proteggere la specie dall’estinzione e dal bracconaggio.
- Altre voci raccontano sia discendenti dalle tartarughe che i marinai portavano in barca con sé come riserva di carne fresca da usare nei lunghi periodi di navigazione.
Il cuore del nostro viaggio è stato scandito da esperienze uniche, vissute insieme al gruppo ed una serie di guide che si sono alternate per accompagnarci a scoprire le meraviglie di questa Terra straordinaria.
Siamo stati a:
Nakupenda: l’isola che scompare
Una lingua di sabbia che compare e scompare con la marea.
Nakupenda appare come un miraggio, ti troverai a camminare sulla sabbia dorata circondati da un mare che va dal verde chiaro al blu intenso.
Definita anche “l’isola che non c’è” perché appare e scompare a seconda delle maree, il suo vero nome é “Pange Island” anche se tutti oggi la conoscono come Nakupenda.
- Curiosità:
Lo sapevi che Nakupenda in lingua swahili significa “Ti Amo”?
Pare questo nome gli sia stato attribuito nel 1996 quando, i proprietari della prima agenzia che iniziò ad organizzare escursioni su questa lingua di sabbia, durante il primo sopralluogo furono talmente affascinati da tanta bellezza che le diedero questo nome.
E come si fa a non innamorarsi di un posto così…

Un’altra escursione che ti consiglio di fare a Zanzibar é nel piccolo
villaggio di pescatori a Nungwi
Qui potrai osservare i maestri del legno a lavoro, mentre con le loro abili mani realizzano le tipiche imbarcazioni di Zanzibar.
Ci hanno spiegato che ci sono due tipi di imbarcazioni:
- Dhow oggi utilizzate esclusivamente per turismo che sono nate per i commerci marittimi di merci pesanti lungo le coste delle Penisola Arabica, dell' India, Africa Orientale. Si dice che vennero importate dagli arabi ma non vi sono testimonianze certe.
-
Ngalawa sono invece imbarcazioni tipiche della tradizione swahili, molto simili a canoe, che presentano un doppio bilanciere.
Sono lunghe circa 5-6 metri e vengono utilizzate dai pescatori, sia a remi che a vela, per andare a largo a pescare.
Non é comunque raro vederle trasportare turisti curiosi di vivere l'esperienza a bordo di queste rare e particolari imbarcazioni.

Non molto lontano da qui, si trova un altro luogo che ti consiglio assolutamente di non perdere durante un viaggio a Zanzibar:
Il Mnarani Natural Aquarium: un centro di recupero per le tartarughe marine
che qui vengono portate perché ferite, malate oppure in difficoltà e curate fino a completa riabilitazione.
Al Mnarani Aquarium abbiamo potuto interagire con queste creature meravigliose e scoprire il lavoro di chi ogni giorno se ne prende cura.
Il centro dispone di diverse vasche, tutte alimentate con acqua marina che filtra dalle rocce della barriera corallina ed ogni vasca ospita tartarughe di diversa età.
Questo permette alle tartarughe di continuare a vivere nel loro habitat, come se fossero in mare aperto, mentre invece, protette in questo ambiente, continuano a ricevere le cure adeguate.
Ogni Febbraio viene organizzata una grande festa di liberazione, durante la quale le tartarughe completamente guarite, vengono rilasciate nuovamente nell’Oceano.
Fidati è stata un’esperienza unica ed indimenticabile.

Altra escursione molto bella, che a noi é piaciuta moltissimo e che ti consiglio é il
Safari Blu: un viaggio per mare tra natura e libertà
A bordo di un dhow abbiamo navigato tra isolette e mangrovie, facendo snorkeling e pranzando su un banco di sabbia.
Il tutto accompagnato dal ritmo della musica swahili.
Questa é una di quelle escursioni che viene proposta come giornata intera con pranzo incluso ed infatti siamo scesi sulla terra ferma solo per un paio d’ore per goderci un ottimo pranzo a base di pesce fresco cucinato sul momento davanti ai nostri occhi.
Anche se durante l’attesa ci siamo lasciati distrarre da una
- Curiosità:
uno splendido esemplare di Baobab di circa 800 anni, simbolo di resistenza e resilienza per la sua storia.
Mbuyu, questo gigante caduto e dunque destinato a morire ha invece deciso di resistere con forza, mantenendo viva la linfa al suo interno.
Seppur le sue radici erano completamente fuori dal terreno, il suo tronco ha cambiato posizione assumendo un nuovo aspetto e facendo crescere nuovi rami.
Dimmi ti sta piacendo questo viaggio?
Ti é già venuta voglia di prenotare il primo volo per raggiungere questo Paradiso?
Se non é ancora successo, sappi che dopo la prossima escursione ti verrà…
Questo é stato uno dei momenti più emozionanti di tutto il nostro viaggio di gruppo a Zanzibar.
Un tour in barca (proposto per mezza giornata con partenza al mattino) e prevede soste bagno, snorkeling e merenda con frutta fresca.
L'Atollo di Mnemba é un acquario a cielo aperto
L’Atollo di Mnemba é una piccola isoletta privata (di proprietà del Miliardario Americano Bill Gates) circondata da una barriera corallina mozzafiato.
Queste scogliere sono state dichiarate zona protetta.

- Curiosità:
L’isola di Mnemba comunemente definita “Atollo” in realtà non lo è, in quanto:
- Atollo è un isola che circonda una laguna interna e di certo questo non è il caso dell’isola di Mnemba.
Perché ci siamo innamorati di questa escursione?
Intanto per il colore del mare… una vera e propria piscina naturale.
Mai visto un mare così!
E poi perché, durante la navigazione siamo stati sorpresi da un gruppo di delfini che si é avvicinato a noi quasi a volerci salutare.
Un’emozione indescrivibile!
Ad arricchire le esperienze di viaggio
I sapori dell’isola
Ogni pasto è stata una scoperta.
I profumi della cucina swahili, il cocco, il curry, il pesce fresco, i frutti tropicali, le cene condivise sotto le stelle…
Tutto questo ha avuto il sapore dell’amicizia, tra brindisi, racconti e risate.
- Curiosità:
Lo sapevi che Zanzibar prende anche il nome di “Isola delle Spezie”?
Questo perché il commercio di spezie è uno dei principali mezzi di sostentamento della popolazione locale.
Impossibile non rimanere affascinati dal tripudio di colori, sapori e odori che l’isola regala.
Tra i tour proposti troverai anche “il tour delle Spezie” che ti porterà a scoprire le molteplici piantagioni di chiodi di garofano, vaniglia, cannella, zenzero, noce moscata… e tante altre spezie con profumi indimenticabili che custodirai nel tuo bagaglio di ricordi.
Altre particolari caratteristiche di Zanzibar
sono ad esempio:
-
La coltivazione delle alghe, che si scopre camminando sulla spiaggia durante la bassa marea: donne chine sull’acqua che raccolgono e intrecciano questi preziosi filamenti destinati alla cosmetici ed ai prodotti alimentari.
Questa é una tipica tradizione nata dai commerci tra Zanzibar e Asia.
Il continente asiatico, attento al consumo di questi prodotti naturali per la cosmesi, ha sempre apprezzato la qualità delle alghe zanzibarine e questo ne ha favorito la produzione. -
Il fenomeno delle maree che a Zanzibar è davvero affascinante. In poche ore il mare si ritira per centinaia di metri, lasciando emergere stelle marine, conchiglie e piccoli coralli. Camminare sulla sabbia bagnata è un’esperienza surreale.
Questo é un fenomeno che caratterizza quasi tutte le coste di Zanzibar, seppur con intensità differenti.
Un fenomeno che porta ad un cambiamento del paesaggio dal mattino al pomeriggio in base ai livelli della marea, che si alterna ogni 6 ore circa.
Ma la cosa più preziosa di questo viaggio non è stato solo ciò che abbiamo visto…
È stato con chi lo abbiamo vissuto.
Un viaggio di gruppo può diventare indimenticabile
Da perfetti sconosciuti a compagni di risate, di chiacchiere notturne e brindisi sotto le stelle alla fine della giornata.
Zanzibar ci ha uniti, ci ha fatto rallentare, ci ha permesso di guardarci dentro ed anche attorno con nuovi occhi.
Se non lo hai mai provato, ti consiglio di provare quest’esperienza almeno una volta nella vita.
- Un Consiglio?
lascia che Zanzibar ti sorprenda
Non serve partire con aspettative. A Zanzibar, ogni giorno è un dono.
Lasciati andare, respira lentamente, cammina a piedi scalzi, assaggia tutto, parla con le persone (anche se fai difficoltà con la lingua).
Zanzibar non si visita, si vive, e poi ti resta dentro.
Dopo un viaggio di gruppo a Zanzibar resta un bagaglio pieno di emozioni, nuovi legami, una voglia d’Africa che non si spegne.
Zanzibar ci ha insegnato a rallentare, ad ascoltare, ad apprezzare la bellezza delle piccole cose.
E se stai leggendo queste righe, forse è il momento di partire anche tu
Consigli pratici per chi sogna Zanzibar:
- Periodo migliore: da dicembre a marzo e da giugno a ottobre.
- Moneta locale: Scellino tanzaniano, ma non preoccuparti perché in contanti accettano anche dollari ed euro.
-
Documenti: passaporto con validità residua di almeno 6 mesi, visto da acquistare online oppure direttamente in aeroporto.
Una volta atterrati dovrai metterti in fila per procedere all'acquisto del visto con annesso controllo documenti. - Assicurazione Sanitaria Anche se ne acquisti una tua personale, una volta arrivati a Zanzibar dovrai comunque acquistare la loro assicurazione. Se non riesci a farlo online prima della partenza, potrai farlo tranquillamente in aeroporto.
- Vaccinazioni: non obbligatorie, ma consigliata la profilassi antimalarica
- Scarpe da scoglio non obbligatorie ma te le consiglio vivamente. Usale anche una semplice passeggiata con la bassa marea, fidati ti salveranno da spine di riccio ed altri inconvenienti.
- Crema solare ti consiglio di non dimenticarla quando parti dall'Italia perché a seconda della posizione del Resort che sceglierai, non avrai modo di comprarla. E fidati che non potrai farne a meno. Idem per la crema dopo sole, portala con te.
- Profilassi di fermenti lattici prima di partire dai 10 giorni ad 1 settimana prima della partenza ti consiglio di iniziare ad assumerli per prevenire eventuali problemi con il cambio di alimentazione. E portane la giusta quantità con t, per continuare a prenderli per tutta la durata del viaggio.
- Internet: acquista una sim locale appena arrivi in aeroporto
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A questo punto non mi resta che ringraziarti per aver dedicato un pò del tuo tempo a leggere le mie parole.
Spero che tutti questi consigli possano esserti utili e che ti abbiano fatto venire la voglia di partire alla scoperta di Zanzibar e non solo.
Non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo viaggio.
A presto.
Mary
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#collaborazione
Questo viaggio é stato possibile grazie alla mia recente collaborazione con Meeters una startup innovativa, nata nel 2017 per iniziativa di Davide Zanon, il suo fondatore, quasi per caso, allo scopo di esplorare gli angoli nascosti più belli d’Italia. Non una normale agenzia di viaggi né un’app per incontri: Meeters è una startup innovativa che, tramite sito e app dedicata agli iscritti, offre un servizio che mette in connessione chi desidera esplorare il territorio italiano e non solo in compagnia di altri appassionati di viaggio.
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