Isola d'Elba: un Paradiso mitologico!
Isola d'Elba: welcome to Paradise!
Un paradiso, dove l’orizzonte si perde in acque cristalline, mentre alle spalle si hanno oasi verdi.
Dove Cielo, Mare e Terra si fondono insieme formando lo splendido scenario dell’Arcipelago Toscano.
Questa é la meravigliosa Isola d’Elba.
Situata nell’Arcipelago Toscano, l’Isola d’Elba forma il più grande Parco Nazionale Marino d’Europa.
Questa splendida isola é la più vasta della Regione Toscana; ed é la terza isola più grande d’Italia.
Il suo paesaggio é caratterizzato da spiagge di sabbia che spaziano dalle sfumature dorate al bronzo; dalle spiagge di ghiaia bianche, fino alle caratteristiche calette di sabbia nera.
Il tutto, é impreziosito, dalla presenza, di numerosi minerali, di cui l’isola é ricca.
L’antica storia, si lega a miti e leggende che, si sono tramandate, aumentandone il fascino ed il mistero.
I racconti di vita reale, si mescolano, a quelli fantastici, per cercare di dare spiegazioni ad eventi, a situazioni, ed alla conformazione stessa dell’isola.
In questo articolo troverai una raccolta di molteplici leggende che, si intrecciano, alle storie di vita reale.
Miti e curiosità che hanno reso, quest’isola meravigliosa!
Prima di continuare, se ancora non mi conosci, lascia che mi presenti brevemente:
Io sono Mary, Travel Blogger, Travel Content Creator e Tour Leader.
Vivo, delle emozioni, che ogni luogo sa regalarmi. Ed, al ritorno da ogni mio viaggio, mi trasformo in una Storyteller, per raccontarti la mia esperienza.
A questo punto siamo pronti per addentrarci in questo fantastico racconto, tra leggende, Miti e Curiosità incredibili!
Iniziamo proprio delle
Le origini dell'Isola d'Elba
Le sue origini, risalgono a tempi, molto antichi.
I primi insediamenti, ritrovati e documentati, risalgono al Paleolitico ma, il periodo di maggior influenza fu con le popolazioni Etrusche che, definirono i Borghi con caratteristiche molti simili a quelle giunte fino a noi.
Inoltre, fu proprio con questa popolazione che si diede origine alla lavorazione del ferro ed, ai commerci ad esso legati, che portarono grandi ricchezze per gli abitanti dell’isola, fino a tempi recenti.
La caratteristica paesaggistica elbana
Pare che, il nome ELBA derivi proprio da ILVA (antica popolazione di origine ligure che abitava l’isola, gli Ilvati).
Ma, questa non è l’unica ipotesi, infatti ve ne é un’altra che pare leghi questo nome anche ai Greci.
Secondo questa versione, ILVA deriva da AITHALE, che significa “fuliggine”; e, questo la legherebbe alla sua reale ricchezza di minerali nel sottosuolo, in particolare stava a sottolineare le attività di lavorazione ed estrazione di ferro dalle miniere.
Una caratteristica che ancora oggi rende il paesaggio dell’Isola d’Elba unico e particolare, con i suoi colori e le varie sfumature date dalla presenza di diversi minerali.
Flora e Fauna
La caratteristica principale, dell’Isola d’Elba è, la sua eterogeneità.
Quest’isola riesce infatti ad accontentare ogni gusto.
Il fascino della natura selvaggia ed incontaminata che regna sovrana.
Altra meraviglia, sono gli oltre cento chilometri di costa.
Questi, uniti allo splendido mare, con acque limpide e cristalline, regalano un bellissimo spettacolo.
Le spiagge si diversificano a seconda del versante, ognuna ha colori diversi, grazie alla presenza dei minerali (dal bianco al dorato, dal bronzo al nero).
La salsedine del mare e, la macchia mediterranea, sembrano aver dato origine a preziosi vigneti per la produzione di vino rosso DOCG.
Pare che fu Napoleone in persona a spingere per questa produzione di vini pregiati.
Tartarughe Caretta Caretta
Le spiagge dell’isola, sono l’ambiente ideale, per la nidificazione della Tartarughe Caretta Caretta che, sembrano prediligere queste zone ogni anno.
In particolare Federica, una tartaruga che torna quasi ogni anno e che é stata ormai presa a cuore dai cittadini, tanto da averla ribattezzata, appunto, “Federica”.
I Canarini
Altra rarità, dell’Isola d’Elba, pare siano i Canarini.
Secondo la tradizione, questa specie, inizialmente, la si poteva trovare solo in Spagna, dove, il clima mite, favoriva la vita di questi volatili.
La comparsa di questi esemplari, sull’Isola d’Elba, avvenne intorno al 1550.
Furono, i primi esemplari di Canarini, ad uscire dal territorio spagnolo, dove si deteneva i monopolio.
Ma, un giorno, attorno all’anno 1550, una nave spagnola fece naufragio sulle coste dell’Elba, fra Marina di Marciana e Procchio.
La nave era carica di canarini, sia esemplari maschi che femmine.
Questi piccoli volatili, trovarono un ambiente ideale sull’isola, e con clima, molto simile a quello delle Canarie, nidificarono e prolificarono.
L'isola dei minerali
La storia dell’Isola d’Elba, nel dopoguerra, e per i successivi 30 anni, si lega profondamente, allo sviluppo territoriale ed alle attività minerarie.
Durante questi anni ,qui, si affermò, una nuova figura sociale: “il cavatore o minatore“.
Tra i materiali più importanti, ricavati dalle cave elbane, si distingue il pregiato Granito.
Si dice che, questo prezioso minerale fu utilizzato per realizzare importantissimi monumenti italiani:
- alcune colonne del Duomo di Pisa e del Battistero di Firenze;
- le colonne del Pantheon;
- ed anche, alcune parti del Colosseo;
La zona più ricca di minerali é quella di Rio Elba
Rio Elba è uno dei più antichi borghi dell’isola, con origini nell’età del bronzo, che conserva ancora numerose tracce del suo passato.
Il toponimo di Rio, deriva dal latino rivus (torrente), per il corso d’acqua che, scorre nei pressi del paese e che, azionava numerosi mulini idraulici.
Questo antico Borgo, conserva ancora, i resti dell’ultima miniera di ferro dell’Isola, chiusa nell’ottobre del 1981.
Per chi volesse approfondire l’argomento, é possibile visitare le antiche Miniere di Calamita (entrando con guida turistica abilitata).
Un tour davvero interessante per capire, come vivevano e lavoravano gli operai delle cave.
Inoltre, nelle zone di Capoliveri, Rio Marina e San Piero in Campo é possibile, visitare i musei minerari e, vedere da vicino, gli antichi strumenti, utilizzati nelle cave.
La zona di Rio Marina, veniva utilizzata per l’escavazione ed il trasporto dei minerali ferrosi.
Ecco perché, ancora oggi, le sue coste, si contraddistinguono per:
- il luccichio delle spiagge e dei fondali,
- e la classica colorazione rossastra, che caratterizza anche la colorazione delle facciate delle case, un po’ tutto il paese.
Questa particolarità ha dato origine all’appellativo di “Costa che brilla“.
Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano
L’Isola d’Elba, insieme alle 7 isole:
- Capraia,
- Giglio,
- Montecristo,
- Pianosa,
- Gorgona e
- Giannutri,
creano un vero e proprio paradiso chiamato Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Ogni singola isola, si diversifica per caratteristiche di paesaggio ed antichità dei borghi marinari.
Una delle strane curiosità, che ho scoperto di recente, é lo strano legame dell’Isola d’Elba con il pesce.
Non é quello che pensate…
Ovviamente, il prodotto base, dell’alimentazione delle isole, é il pesce, così come potreste pensare ,agli splendidi fondali, ricchi di varietà ittiche, dove fare, meravigliose immersioni e snorkeling.
Ma, il legame di cui parlo é, invece, inerente alla conformazione del suo territorio.
Perché, se osservate bene, la forma dell’isola, noterete la sagoma di un pesce, (si distinguono perfettamente le pinne e la testa di un pesce).
Venere
Molte delle leggende, sulla nascita delle Isole dell’Arcipelago Toscano, ed in particolare dell’Isola d’Elba, sono legate alla Dea Venere.
La leggenda delle 7 perle di Venere
Tante leggende, sono legate a questa meravigliosa Isola, la più bella, secondo me, é quella che narra della collana di perle della Dea Venere.
Si dice che, l’Isola d’Elba sia emersa dal mare, come Venere, in due momenti distinti della propria storia antichissima.
Un giorno, la Dea Venere, emerse, dalle acque del Mar Tirreno, per raggiungere la riva, dove la attendeva il suo amato Eros.
Dalla fretta di raggiungere la terra ferma, la Dea continuava a sistemarsi ma, nel tentativo di sistemare la sua preziosa collana di perle (ricevuta in dono da Paride), il filo della collana si ruppe.
Alcune perle rimasero tra le sue mani, ma altre caddero in mare.
Sette perle, in particolare, dopo essere cadute in mare, riemersero e, con il tempo iniziarono a diventare rocciose popolandosi di flora e fauna.
Piano piano si trasformarono nelle sette isole dell’Arcipelago Toscano:
- Gorgona,
- Capraia,
- Elba,
- Pianosa,
- Montecristo,
- Giglio e
- Giannutri.
Sebbene, questa sia, solo una leggenda, é bello pensare che sia questa l’origine delle meravigliose sette isole.
La Principessa ed il Cavaliere: la storia di un amore contrastato
Altra leggenda narrata, é quella, della Principessa Alba e del Cavaliere Sabino.
Il loro, fu un amore folle, ma contrastato, per questa ragione, chiesero aiuto alla Dea Venere.
La Dea, accettò di aiutarli, in cambio, di un luogo a lei dedicato.
I giovani accettarono, ma, dopo poco, dimenticarono la promessa fatta alla Dea e, la loro punizione, fu quella, di cercarsi invano, per l’eternità, senza più riconoscersi.
Alba, così come Sabino, vagarono invano, per tutta l’isola, cercandosi senza più ritrovarsi.
La punizione, della perduta felicità, ancora aleggia sull’isola.
La gente del luogo, racconta che, nella zona delle Grotte di Portoferraio, dove oggi sorgono i ruderi di una domus romana, ancora si possa ascoltare l’incessante chiamarsi, invano, dei due giovani innamorati.
Gli Argonauti alla ricerca del Vello d'Oro
Nel corso dei secoli, l’isola é stata abitata, da molte popolazioni, tutte diverse tra loro, che, hanno lasciato i segni, del loro passaggio.
Ma, prima di tutto questo, l’Isola d’Elba, fu porto di approdo, per uno dei viaggi, più citati della mitologia.
Il viaggio degli Argonauti, che, sotto la guida di Giasone, partirono alla ricerca, del Vello d’Oro, navigando per molto tempo, nelle acque del Mar Mediterraneo.
Se non lo ricordi, il vello d’oro era il manto di un ariete alato, che era in grado di curare ogni ferita.
Il mito degli Argonauti, è una delle più note, ed affascinanti, narrazioni della mitologia greca.
Eroi leggendari che, si imbarcarono, sulla nave Argo, per affrontare un avventuroso viaggio che, li condusse in terre ostili, con innumerevoli avventure, alla conquista del vello d’oro.
Durante il loro percorso, si fermarono, su un’isola dal nome Aethalia (come vi avevo detto pocanzi il nome dalle origine greche dell’Isola d’Elba).
Il mito racconta, che gli Argonauti, sbarcati sulla spiaggia, si detersero il sudore con ciottoli bianchi della spiaggia.
Sembra che, fu proprio il sudore, degli eroici naviganti, a macchiare di gocce nero-blu, i sassi della spiaggia, rendendoli così caratteristici e inconfondibili.
Qui, gli Argonauti e Giasone, crearono piccoli porti (per le loro navi), ai quali, diedero il nome Argon.
Secondo la leggenda, la spiaggia dove attraccarono, per la prima volta, era quella che, oggi é conosciuta come “Spiaggia della Ghiaie” (a Portoferraio), che fu anche il loro primo porto.
In epoca recente, avvenne un ritrovamento che, sembrerebbe dare, fonti di verità, a questa leggenda.
Nel 1970 circa, ci fu un eccezionale ritrovamento, al largo della Spiaggia delle Ghiaie. Furono rinvenuti dei ruderi di un antico porto agivo (l’antico porto degli Argonauti).
Se hai letto, il mio articolo su Tropea, ti ricorderete che, avevo già raccontato, del mito degli Argonauti alla ricerca del vello d’oro (se non lo hai ancora fatto, ti invito, ad andare a leggerlo).
Marciana
Marciana, è uno dei borghi, più antichi e ricchi di testimonianze storiche/archeologiche.
Le sue origini risalgono al 35 a.C.
Questo Borgo, vide il suo periodo di maggior splendore, sotto il dominio degli Appiani (signori di Piombino, Pianosa e Montecristo), che la scelsero come residenza.
Tutto il Borgo, conserva ancora, la forte impronta Medievale, tanto che, ogni anno, viene organizzata una festa, a tema medioevale.
La tradizione, racconta, di una certa Donna Paola (a cui è dedicata la Porta Donna Paola), la quale governò Marciana in modo esemplare, regalando, ai propri sudditi momenti di gloria e di vita serena.
In ricordo, del padre morto, la donna, ideò un giorno di festa, il 18 agosto, che ancora oggi è ricordato e celebrato come il palio di Sant’Agabito (santo protettore del borgo medievale).
Ma, il comune di Marciana ha anche un’altra particolarità: è il comune più piccolo di tutta l’Elba ed anche di tutta la Regione Toscana.
Questo piccolo paesino, è diventato famoso, anche per essere la location, in cui è stata girata, la serie tv: “i delitti del BarLume”.
Altra curiosità, di questo piccolo paesino é, di avere il Monte più alto dell’isola: Il Monte Capanne.
Qui, é possibile fare una delle esperienze più belle e particolari, salire fino in cima al Monte in Cabinovia).
La Cabinovia
Si tratta della cabinovia biposto che, da Marciana, (località Pozzanelle), in circa 18 minuti, porta fino alla cima del Monte.
Il Monte Capanne, é il Monte più alto dell’Isola e, si trova nel Comune di Marciana, il paese più elevato dell’isola (408 metri di altezza).
Quello che, forse non sai é che, il Comune di Marciana é anche il Borgo più antico, (già abitato nel 35 A.C.) ed il Comune più piccolo dell’Isola.
Pirati
Molte, delle leggende dell’Isola, raccontano di invasioni, da parte dei Pirati, in particolare alla ciurma, del tanto temuto, Pirata Barbarossa.
Durante il periodo, in cui la famiglia degli Appiani, regnava sull’isola, ci fu, una delle invasioni dei pirati, del famigerato Barbarossa, che generò una leggenda, ancora oggi narrata.
Sinaam e gli Appiani
Nello stesso periodo, di incursioni corsare, anche Rio nell’Elba, fu soggetta alle loro scorribande.
Durante una di queste, una donna di Grassera, fu rapita, diventando una delle favorite, del sultano Delasman, al quale, diede un figlio di nome Sinaam.
Il ragazzo, in circostanze misteriose, fu poi adottato dal principe Giacomo V Appiano.
Il feroce corsaro Khayr al-Din, conosciuto come Barbarossa, al servizio del sultano, giunse con la sua flotta nel golfo dell’antica Ferraia (Portoferraio), pretendendo dal Principe, la restituzione del giovane Sinaam.
Ricevuto un rifiuto, il corsaro diede inizio ad, una serie di razzie e stragi, che durarono fino a quando, non ottenne la restituzione del giovanotto.
Le Fanciulle di Luceri
Anticamente, di fronte a Portoferraio, sorgeva un castello, chiamato Luceri.
Questo castello, durante una delle incursioni, del terribile corsaro, Barbarossa, fu distrutto.
Ma, siccome, Barbarossa era tanto crudele, distruggere solo il castello, non era sufficiente, dunque uccise anche il proprietario, (un nobile Cavaliere e, padre di cinque figlie che, rimasero orfane).
Si racconta che, dopo la perdita del loro adorato padre, le fanciulle vagarono a lungo, in cerca di salvezza; poi, vinte dalla stanchezza, non ebbero altra scelta, se non, quella di tornare sui propri passi, nuovamente verso il castello.
Lungo il cammino, si tenevano per mano, per non perdersi, ad un tratto un grido lacerò la notte: la barca corsara, era di nuovo in vista all’orizzonte.
Terrorizzate, le ragazze si diedero alla fuga ma, la maggiore scivolò, da un alto scoglio, trascinando con sé, le sorelle in mare.
Oggi, nelle sere di luna piena, quando il golfo è illuminato, si può scorgere la ghirlanda delle vergini che ancora giace sul fondo del mare.
La leggenda dell'innamorata
Protagonisti, di questa leggenda, sempre ai tempi delle incursioni barbaresche, sono due innamorati: Lorenzo e Maria.
Il loro amore, però era contrastato dalle rispettive famiglie, tanto che, i due giovani si incontravano di nascosto, sulla spiaggia dell’innamorata.
Una notte, Lorenzo, fu catturato dai Pirati, si trovava sulla riva del mare, per pulire le botti e gli attrezzi, per la vendemmia.
Maria, che lo stava raggiungendo, al loro posto segreto, vide la nave pirata, che si allontanava e, nel cercare di salvare il suo amato, cadde in mare.
Il suo corpo, non fu mai più, restituito dalle onde, solo la sua sciarpa, tornò a riva.
Questa spiaggia, non é molto grande, ma, é una delle mete più romantiche dell’isola d’Elba, e, soprattutto al tramonto, regala emozioni uniche.
Inoltre, dal giorno della tragedia, la località porta il nome di “Spiaggia dell’innamorata“, ed ogni anno, viene organizzata una fiaccolata, per ricordare, i due giovani innamorati.
Il 14 Luglio, alle 21:00, dopo l’ultimo rintocco, del campanile della chiesa dell’Assunta, dal centro storico di Capoliveri, parte un corteo, in costume storico, che raggiunge a piedi, la spiaggia dell’Innamorata.
Sulla spiaggia, vengono accese, circa 1000 fiaccole, che illuminano il cammino.
Una volta arrivati lì, un’attrice, che rappresenta Maria, si getta in mare, per salvare il suo Lorenzo e, lascia cadere, la sua sciarpa.
A questo punto, inizia la “disfida della Sciarpa”, in cui, quattro imbarcazioni, si contendono la conquista, della sciarpa di Maria.
Il tesoro di Porto Azzurro
Una leggenda narra, di un tesoro sommerso, proprio in queste acque.
Pare che, Ferdinando IV Re di Napoli volle mettere al sicuro i suoi oggetti più preziosi, così decise di caricarli su una nave diretta verso nord, “la nave Polluce“.
Durante la traversata il Polluce affondò proprio nella zona di Porto Azzurro.
Da allora, fu un susseguirsi di racconti e di tentativi di recupero, alcuni falliti, altri no.
I naufraghi raccontarono meraviglie dei tesori inabissati, dando origine a favolose dicerie, ingigantitesi nel tempo.
Secondo la leggenda, parte del tesoro é ancora lì ad aspettare di essere ritrovato.
Gli abitanti di Porto Azzurro, vivono con la speranza di vedere, riportati dal mare, resti della nave e preziosi vari.
Da allora furono eseguiti vari tentativi di recupero, alcuni furono recuperati e trafugati, altri sono oggi conservati nei vari musei dell’Isola, in particolare al museo del mare di Capoliveri.
Le popolazioni che sono passate dall'Isola d'Elba
Nel corso dei secoli, sono state molte, le popolazioni, che qui, hanno vissuto, lasciando il segno evidente, del loro passaggio.
Tra le principali:
- I Romani,
- gli Etruschi,
- i Longobardi,
- i Saraceni,
- ed i Genovesi.
Anche i Pirati, giunsero sulle coste, con il famigerato Barbarossa ed, in questo stesso periodo, arrivarono in aiuto i soldati Pisani e Fiorentini che, realizzarono, imponenti sistemi difensivi, in particolare, nella zona di Portoferraio.
Fu, Cosimo I de Medici, a ribattezzare, l’odierna Portoferraio, in quella che per lui fu Cosmopoli.
La sua fortezza, ancora oggi, é, un perfetto esempio, di protezione, contro chi, raggiungeva l’isola dal mare.
All’interno del Forte Falcone, si notano, ancora, perfetti dettagli, della vita militare e di come, i soldati, trascorrevano le loro giornate.
Nelle sale interne, sono state sapientemente raccolti, oggetti personali di Cosimo de Medici, per raccontare il cambiamento, avvenuto grazie a lui, durante i peridi di dominio sull’Isola.
Napoleone
Altro personaggio noto, che visse sull’Isola, fu Napoleone Bonaparte, entrato nella storia, per essere stato esiliato, dopo la rovinosa battaglia di Lipsia.
In questa occasione, fu costretto, ad abdicare dal trono di Francia al trono dell’Elba.
Per il suo periodo elbano, risiedette a Villa dei Mulini, che oggi, é museo storico.
All’interno della Villa, si può vedere, come e dove, vissero Napoleone e, sua sorella, Paolina Bonaparte.
L’esilio, durò 10 mesi, durante i quali, Napoleone:
- modernizzò il sistema stradale,
- e, migliorò la sanità.
Ed, in questo modo, si favorì il ben volere e, l’entusiasmo della popolazione.
Contribuì, alla positività del soggiorno, anche sua sorella Paolina (definita dagli elbani “la venere corsa”) che, lo seguì e supportò, per tutto il suo percorso di vita.
A lui, si deve anche, la bandiera dell’Isola d’Elba (sfondo bianco con banda rossa e tre api dorate), ancora oggi, vessillo ufficiale, dell’Isola d’Elba.
Secondo una versione, pare che Napoleone, scelse le api per la loro instancabile operosità.
Secondo un’altra versione, invece, le api erano legate alla dinastia dei Merovingi, con i quali Napoleone voleva stringere accordi, (unificando i regni).
Con questo gesto, tentò di avvicinarli, omaggiandoli del loro simbolo, sulla bandiera dell’Isola.
Altro importante edificio legato al periodo Napoleonico, é il Forte Stella.
Pare che, Napoleone si fosse talmente innamorato, di questo promontorio che, volle recintarlo, per farne una riserva di caccia personale, oltre che sfruttarlo, come importante, punto di avvistamento.
Trekking
L’isola d’Elba é particolarmente frequentata nei mesi estivi, questo perché, la sua fama, di acque cristalline e splendido mare, la rendono famosa.
In realtà, ci sono moltissime altre attività da poter fare, anche fuori dalla stagione estiva.
Ad esempio:
- scoprire i suoi 8 Borghi antichi e la loro storia;
- oppure, percorrere i suoi sentieri facendo splendidi percorsi di trekking (sia costeggiando il mare che, immergendosi nella natura dei suoi boschi).
Forse non lo sai ma, il territorio dell’Isola d’Elba, ha più sentieri adatti al trekking che strade asfaltate.
Laghetto di Sangue
Sicuramente, un luogo molto particolare che dovete vedere é il laghetto delle Conche (conosciuto come, laghetto di Sangue).
Qui, ti sembrerà, di essere tornati, indietro nel tempo di millenni; i colori di questa zona, ricordano molto la preistoria e, dunque, ti trasporterà, nello straordinario mondo, di Jurassic Park.
Il laghetto delle Conche, é un luogo poco conosciuto, che, secondo me, invece, merita una visita.
Si trova nella zona di Rio Marina, ed é, facilmente raggiungibile, con una passeggiata tra la vegetazione.
Non é visibile da lontano, perciò ti accorgerai, di essere arrivato/a, quando, davanti i tuoi occhi noterai la sua particolarità.
Come dice il nome stesso, l’acqua presente, all’interno della cavità, é di colore rosso sangue.
Questo, naturalmente, é un fenomeno, dato dalla presenza di minerali, quali ferro ed ematite.
Nelle giornate limpide, i colori, assumono sfumature dal giallo al violaceo, al blu. E, se farai il giro completo, avrai modo, di notarle tutte.
Laghetto di terra nera
Altro luogo, molto suggestivo, é un particolarissimo laghetto, vicino la riva del mare: “il laghetto di terra nera“.
Questa zona, é ottima, per unire, una bella passeggiata, alla scoperta delle dune che, ricordano molto, i paesaggi del Far West.
Il colore del terreno, é giallo ocra, qui mi ha molto colpito, la presenza, di antichi strumenti di lavoro.
Testimonianza, delle antiche miniere ancora presenti, ed utilizzate fino a pochi decenni fa.
Subito dopo aver parcheggiato, ti troverai su, una serie di scogli, che dovrai superare, per poterti avvicinare alla spiaggia ed, al famoso laghetto.
La bellezza di questa spiaggia sono i suoi colori, infatti, la presenza di ematite, ha reso il mix di colori dal grigio scuro al nero, ma la bellezza non é finita perché, con i raggi de sole rifessi, questa spiaggia diventa brillante come se ci fossero tanti piccoli diamanti.
Ma, torniamo al laghetto, una lingua di sabbia, lo separa dal mare.
Una piccola oasi, verde smeraldo, circondata da rocce, dal colore giallastro, a causa della pirite.
La balneazione, nel laghetto, é vietata, a causa, della presenza di acqua solforosa, utilizzata nell’ex cava.
Questa, secondo me, é una delle spiagge più belle dell’isola d’Elba. Vuoi scoprire le altre?
Allora leggi il mio articolo sulle
Continuaimo la carrellata di curiosità, parlando del
Castello del Volterraio
Ad oggi, é la più antica Fortezza dell’Isola.
Costruita, sull’omonimo monte, dal quale prese il nome “Castello del Volterraio“.
Uno dei punti più alti dell’isola, dal quale, la visuale era ideale, per proteggere l’isola, dagli attacchi dei Pirati.
È, una delle prime immagini, che accolgono il visitatore, mentre il traghetto, si avvicina all’isola d’Elba: un’antica ed imponente fortificazione che, si erge su un promontorio roccioso, a poca distanza da Portoferraio.
Per raggiungere questa fortezza, é necessario un trekking di circa 20 minuti,
Ed è, un’escursione che, ti permetterà di ammirare, un panorama mozzafiato.
Un luogo, molto antico e suggestivo che, non poteva non avere le sue leggende.
Una, in particolare, racconta della sua costruzione.
Pare che, il castello (o fortezza), sia stato costruito, per volere di Ilva, la mitica Regina degli Etruschi, dalla quale ha avuto origine anche il nome dell’Isola.
Si presume la sua costruzione intorno all’anno mille, sui resti di una precedente struttura.
Durante i secoli venne inserita nel sistema della fortezze protettive di Portoferraio (anche se distante).
Nel 1798, fu semidistrutto, in seguito a un’insurrezione contro le truppe Napoleoniche che usavano il il castello come presidio.
Una delle curiosità, più note, che riguardano il Castello del Volterraio, é quella legata alla caduta dell’Impero romano, quando l’isola d’Elba, fu spesso attaccata e saccheggiata dai pirati.
Il Volterraio è una delle poche fortezze dell’isola a non essere mai stata attaccata dai pirati turchi.
Durante gli assedi del 1544 e del 1554, molti elbani trovarono rifugio proprio tra le possenti mura della fortezza.
Una caratteristica, che contraddistingue il Castello, è la sua forma, a pianta esagonale, una forma tipica delle costruzioni elbane.
La cinta muraria e la torre quadrangolare, sono le parti più antiche; inoltre un ponte levatoio in legno, collega l’ingresso al cammino di ronda.
Oggi, il castello del Volterraio è stato acquistato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che sta lavorando al recupero della struttura con lavori adeguatamente pensati per non stravolgere la struttura originale.
Per l’ingresso é necessario contattare le guide autorizzate che si occupano di organizzare tour e visite guidate.
Spiagge
L’Isola d’Elba é maggiormente conosciuta per le sue spiagge.
Se ne contano addirittura 200, ognuna con caratteristiche diverse, ognuna adatta alle esigenze personali di tutti.
Ci sono spiagge:
- di sabbia fine e dorata,
- di piccoli sassolini bianchi,
- di sabbia nera o
- di ciottoli più scuri,
- piccole baie e calette raggiungibili soltanto dal mare,
- altre ancora raggiungibili con percorsi di trekking che attraversano sentieri meravigliosi.
Tutte hanno un denominatore unico: mare cristallino, acqua azzurra, fondali marini spettacolari!
Se suoi scoprire le più belle, allora leggi il mio articolo.
Spiaggia di Sansone
Una delle più conosciute é la Spiaggia di Sansone, che TripAdvisor ha definito “Spectacular“, posizionandola tra le più belle al mondo.
Si trova nel versante Nord dell’Isola, nella zona di Portoferraio.
La spiaggia non é molto grande, solo 300 metri ed é circondata da un’ampia varietà di rocce e grotte.
Qui si vive la natura incontaminata.
Raggiungerla non é semplice, bisogna percorrere, la strada provinciale Portoferraio-Enfola e, dopo circa 4,5km, si può parcheggiare lungo la strada.
A questo punto dovrai proseguire a piedi, lungo una stradina pedonale.
Dopo 15 minuti di sentiero si scende a mare e ci si trova davanti a questo splendore.
L’origine del suo nome, però, non é legato al famoso eroe Sansone, bensì, alla presenza di questo grosso scoglio, caduto in seguito ad una frana.
Insomma, il termine “Sansone”, non sarebbe altro che, la storpiatura del termine “Sassone” (grande sasso).
Spiaggia Capo Bianco
Altra spiaggia, molto conosciuta é quella di Capo Bianco.
Circondata da un’alta scogliera, é possibile raggiungere la passeggiata attraverso un scalinata.
La sua caratteristica é quella di avere ciottoli bianchi con acqua cristallina.
Ma, la storia narra, di una città sommersa, conosciuta come “secca di Capo Bianco”.
Qui, secondo la leggenda, si fermò Giasone con suoi Argonauti, mentre andavano in cerca dell’Isola di Circe.
Attraccarono con la loro nave Argo (che in greco significa proprio Bianco) e qui, costruirono un porto ed un piccolo centro abitativo.
Secondo la leggenda, tutto si troverebbe inabissato, ma, diverse spedizioni subacquee, hanno analizzato i fondali senza trovare nulla.
Dai fondali, sono emersi solo frammenti di anfore, ed oggetti vari che, potrebbero essere appartenute a navi di passaggio, oppure, a relitti inabissati, o semplicemente portati dalle correnti.
E’ bello però pensare che ci sia una città sommersa.
Spiaggia di Pomonte
La Spiaggia di Pomonte é diventata famosa, grazie ad un relitto.
La zona di Pomonte é, uno degli angoli, più selvaggi dell’Isola d’Elba, nel raggio di 1 chilometro si trovano tre piccole spiagge.
La prima è, appunto, la spiaggia di Pomonte, chiamata anche “Spiaggia Le Scalette“; ed è quella che si incontra, alla fine della strada, che dalla chiesa del paese conduce verso il mare.
Sulla sinistra, oltrepassando un ponticello, si trovano altre due spiagge: Relitto e Ogliera, famose perché, a pochi metri dalla riva, sotto all’omonimo scoglio dell’Ogliera, è adagiato il relitto dell’Elviscot, un mercantile affondato negli anni ’70.
Una zona perfetta, anche per chi ama i tramonti, ed esplorare i fondali, facendo snorkeling.
La spiaggia di Pomonte, lunga circa 100 metri, è un piccolo lido tranquillo, e completamente libero.
Qui troverai una spiaggia composta di ghiaia e ciottoli granitici, levigati dal mare.
Inoltre la sua caratteristica migliore é quella di avere l’acqua più cristallina dell’isola, grazie al suo fondale poco profondo.
Insomma, avrai capito che visitare l’Isola d’Elba é ideale in tutte le stagioni ed é adatta per tutti i gusti e tutte le età.
Se ti ho incuriosito ad organizzare la tua prossima vacanza sull’Isola d’Elba, ti consiglio di leggere il mio itinerario di 6 giorni alla scoperta della bellezze di questa meravigliosa Perla dell’Arcipelago Toscano.
Inoltre, se ancora non lo fai, puoi seguirmi sui miei profili Social dove condivido ogni settimana nuovi post su curiosità e consigli per organizzare itinerari particolari.