Un Viaggio nel Cuore dei Palmenti Lucani
Oggi voglio portarti a scoprire uno dei luoghi insoliti d’Italia:
Il Parco Urbano dei Palmenti di Pietragalla (PZ).
Seguimi:
Immagina di passeggiare tra, straordinarie strutture scavate nella roccia, luoghi che sembrano far parte della tua fantasia, perché ti riportano alla mente: fiabe, storie e racconti di elfi e fatine.
Queste piccole e curiose strutture, sembrano quasi provenire da un mondo incantato, forse potresti associarle alle leggendarie case degli Elfi irlandesi.
Ma, non lasciarti ingannare dai loro tetti, ricoperti di verde muschio e, dalle loro pareti di pietra, levigate dal tempo, perché questo luogo, racconta si, storie secolari ma, di vinificazione e cultura lucana.
In questo articolo, ti aiuterò ad esplorare i segreti nascosti, dei misteriosi “Palmenti” e la loro importanza nella tradizione vinicola di Pietragalla.
Sarà un viaggio affascinante, una passeggiata culturale, indietro nel tempo, che ti permetterà di scoprire ogni fase del processo vinificatorio, passando dalla storia del parco, fino ad addentrarci nei caratteristici vicoli del Borgo di Pietragalla.
Come forse già saprai, oltre al borgo di Viggiano, ho avuto modo di visitare Pietragalla, grazie alla mia partecipazione ad un favoloso Viaggio Esperienziale, alla scoperta della Basilicata, più autentica. Se, ancora non lo hai letto, puoi recuperare, leggendo il mio articolo sul
Prima di iniziare ad analizzare i dettagli e la storia di questo luogo insolito della lucania, se ancora non mi conosci, lascia che mi presenti brevemente.
Io sono Mary, Travel Blogger, Travel Content Creator e Tour Leader.
Vivo, delle emozioni, che ogni luogo sa regalarmi. Ed, al ritorno da ogni mio viaggio, mi trasformo in una Storyteller, per raccontarti la mia esperienza.
Ora che, mi conosci un pò meglio, ti racconto come sono venuta a conoscenza di questo luogo incredibile.
Di recente, sono stata invitata a partecipare al progetto di valorizzazione della Regione Basilicata, forse avrai già letto il mio articolo dedicato al “Basilicata Educational Tour“.
Durante le 4 giornate di questo strepitoso Tour, io ed altri 15 professionisti del turismo e del digitale, abbiamo avuto la possibilità di visitare una parte della Basilicata, nello specifico, ci siamo dedicati alla zona di Potenza.
Tra le località, che hanno aderito a questo progetto, rientrava anche il Borgo di Pietragalla.
Qui, accompagnati dalla nostra guida di Pietragalla Experience, siamo stati catapultati alla vita rurale della Basilicata di un tempo.
Esplorando le meraviglie naturali, del Parco Urbano dei Palmenti a Pietragalla (PZ)
Il Parco Urbano dei Palmenti è un’area che, conserva testimonianze uniche, della tradizione lucana.
I “Palmenti” sono strutture costruite a partire dal XIX secolo, che venivano utilizzate per pigiare l’uva e conservare il mosto, prima di imbottigliare il vino che, successivamente, veniva trasportato nelle cantine del centro storico (in dialetto “Rutt” ovvero “grotte”).
Seppur sia un’area libera, ti consiglio di visitare il Parco dei Palmenti, accompagnato/a da una guida esperta, che saprà spiegarti, ogni dettaglio storico, oltre che curioso, di questo insolito parco.
Sono certa che, contattando Pietragalla Experience, troverai una guida esperta, pronta ad accompagnarti in questo viaggio, indietro nel tempo.
Oppure, perché no, avere l’opportunità di partecipare ad uno degli eventi che vengono organizzati per valorizzare e scoprire questo luogo affascinante.
Mentre esplori il parco, potrai ammirare gli ambienti in cui avveniva la vinificazione e scoprire il processo artigianale, che ha reso famosa la produzione vinicola della Basilicata.
Il parco è stato oggetto di recente ristrutturazione per preservare questa testimonianza unica delle tradizioni locali.
Un assaggio della storia antica nelle tradizioni vinificatorie.
Il Parco Urbano dei Palmenti, rappresenta una parte importante della storia vinicola di Pietragalla e, della Basilicata.
Una tradizione che testimonia quanto, l’arte e l’artigianalità, di lavorazione del vino, fosse così importante in questa regione per generazioni.
Gli antichi Palmenti, le vasche di fermentazione e gli strumenti tradizionali sono esempi tangibili di come il vino venisse lavorato e prodotto, in passato.
Il Parco Urbano dei Palmenti di Pietragalla è molto più di un semplice parco.
È un viaggio nel passato, un’opportunità per comprendere la cultura vinicola lucana dando, una grande possibilità al turista, di sperimentare la bellezza di questa Regione.
Quando visiterai questo parco, ti immergerai nella storia e nelle tradizioni vinicole della Basilicata, creando ricordi indimenticabili della tua visita.
Le origini del nome "Palmenti"
Secondo fonti storiche, le prime strutture di questo tipo, vennero realizzate in Provenza, (dove ancora oggi sono visibili costruzioni molto simili).
Probabilmente, a seguito della proclamazione della Repubblica Partenopea, la flotta francese portò con se, la cultura del vino e dunque, anche l’arte di costruzione dei “Palmenti”.
Ecco che, dalla Francia la cultura del Palmento si diffuse, prima in Puglia e poi in Abruzzo ed, ovviamente in Basilicata.
- Perché questo nome?
Di questo, ci sono ovviamente diverse teorie:
- La più plausibile é legata alla pietra tipica di questa zona che, essendo di un colore tendente al giallo, ha dato il nome “Pietra – Galla”.
Di questa materia prima, infatti, ne é molto comune l’utilizzo, nella realizzazione degli edifici. Ovviamente oltre che, per le abitazioni, questa pietra é stata utilizzata, anche per la costruzione dei “palmenti”.
Secondo un’altra teoria, la parola “palmento” deriva dalla parola:
- francese “balmetti”
- e ligure “balma”
che significa “incavatura” (quindi possiamo associarlo alla forma di una grotta).
Da altre ricerche é emerso che,
- la parola “Plamento” possa derivare dal latino “paumentum” (pavimento)
che si riferisce all’azione di battere-pigiare, legata al gesto di schiacciare l’uva con i piedi sul pavimento.
Ma come avveniva la lavorazione?
L’uva da vendemmiare veniva trasportata nella zona dei palmenti dove, si procedeva alla selezione dei grappoli, con successiva pigiatura a piedi nudi.
Il processo di lavorazione iniziava nella vasca più alta, poi il mosto ricavato dalla pigiatura veniva spostato nella vasca sottostante dove, si lasciava fermentare dai 15 ai 20 giorni.
Il passaggio successivo prevedeva lo spostamento del mosto, nei barili ed il travaso nelle botti.
Le botti erano conservate nelle cantine (“Rutt”), anch’esse ipogee e caratterizzate dagli stessi principi costruttivi dei palmenti.
Curiosità locali:
- Uso Multifunzionale
I “Palmenti” erano originalmente concepiti per la vinificazione, ma spesso venivano utilizzati anche per scopi diversi.
Durante la stagione delle olive, ad esempio, venivano utilizzati per spremere l’olio.
- Strutture Antiche:
Molte di queste strutture semi-ipogee, risalgono al XIX secolo, sono scavate nella roccia arenaria e, rappresentano un importante patrimonio storico e culturale per la Basilicata.
- Architettura Innovativa:
La posizione dei “Palmenti” non é casuale, poiché, fu sfruttato proprio questo piazzale, data la sua posizione favorevole:
- ad oriente dell’Appennino Lucano,
- con la vicinanza delle colline della Fossa Bradanica,
- non troppo lontano dalla Murgia pugliese.
Questo diventava un ambiente strategico per il processo di vinificazione, in quanto, il perfetto microclima, creato in queste grotte, naturali ed artificiali, era adatto alla fermentazione dell’uva.
Ma, non solo, perché il mantenimento della temperatura, permetteva ai contadini, anche di lavorare senza dover patire il caldo esterno.
- Rinnovamento:
Molti di questi “Palmenti” sono stati recentemente ristrutturati ed aperti al pubblico, come musei o aree culturali, offrendo così, ai visitatori, l’opportunità di esplorare la tradizione vinificatoria lucana.
- Una Parte della Storia Locale:
I “Palmenti” sono testimoni dell’importanza del vino nella cultura e nell’economia della Basilicata. Sono una testimonianza tangibile di come la vinificazione sia stata una parte essenziale della vita locale, per molte generazioni.
- Il Vin Santo:
In alcune parti della Basilicata, si produce una versione locale del famoso vino italiano “Vin Santo”.
Questo vino dolce, è spesso associato, a cerimonie religiose e, viene servito come simbolo di ospitalità.
- Gli ambienti:
All’interno, oltre agli ambienti adibiti alla lavorazione del vino, si riconoscono anche delle piccole nicchie adibite al deposito delle lanterne, che servivano per illuminare gli ambienti altrimenti troppo bui: tutto rigorosamente scavato nella la pietra.
Naturalmente oggi i palmenti, non solo di Pietragalla, sono riconosciuti e tutelati.
La particolarità dei palmenti di Pietragalla
Rispetto ad altri Palmenti, ritrovati in altre zone del Sud Italia e della Lucania stessa, (località dove, la cultura del rupestre è stata molto sentita in passato), i Palmenti del Parco di Pietragalla, sono unici nel proprio genere.
Ti starai chiedendo: “come mai?”
Ebbene, solitamente, queste strutture erano casi isolati, costruzioni singole.
Mentre, qui a Pietragalla (come puoi notare dalle foto), i Palmenti sono raggruppati tra di essi in un’aggregazione che ne conta circa duecento in un’area di circa due ettari.
Informazioni Pratiche per i Turisti:
Oltre ad esplorare i palmenti, il parco offre anche spazi per picnic, dove puoi rilassarti, all’ombra degli alberi e gustare prodotti tipici locali.
È un luogo perfetto per sperimentare la cultura enogastronomica lucana.
- Come Raggiungere il Parco:
Il Parco Urbano dei Palmenti si trova a Pietragalla (PZ), ed è facilmente accessibile in auto o a piedi dal centro storico.
Più ti avvicinerai a questa zona, più noterai una grande distesa di pale eoliche, su una vasta vallata dalle sfumature gialle e verdi.
- Orari di Visita:
Gli orari di apertura possono variare a seconda della stagione, quindi è consigliabile verificare prima di pianificare la visita.
- Esperienza Enogastronomica:
Approfitta della tua visita per assaporare alcuni dei vini e dei piatti tradizionali lucani nei ristoranti locali. Potrai scoprire i sapori autentici della Basilicata.
Oppure, monitora il sito di Pietragalla Experience dove, in determinate occasioni, propongo anche esperienze e degustazioni.
Visita al Borgo di Pietragalla:
Se hai abbastanza tempo, cosa che spero, ti consiglio anche di fare una passeggiata nel Borgo di Pietragalla.
Percorrendo le sue strade, tra vicoli medievali e lunghe scalinate, ti troverai dinanzi all’imponente campanile della chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari ed al castello, l’attuale Palazzo Ducale.
Questo piccolo ma caratteristico Borgo, in antichità era un feudo che passò: dai Conti Morconi ai Conti di Pacentro e, successivamente, alla famiglia Orsini (alla quale si deve l’ampliamento del Palazzo Ducale).
Spero che tu possa visitare presto questo luogo affascinante.
Personalmente ho adorato fare questo viaggio, sia perché é stato come fare un salto indietro nel tempo, sia perché, come ben sai, vado sempre in cerca di curiosità durante i miei viaggi, ed i Palmenti di Pietragalla rientrano perfettamente nei luoghi insoliti d’Italia.
Se, grazie ai miei racconti, ti é venuta voglia di approfondire meglio, la conoscenza delle bellezza della Basilicata (cosa che spero), ti consiglio di visitare il sito di “Basilicata Turistica“, all’interno del quale troverai tante idee e spunti interessanti, per i tuoi futuri itinerari.
Come sempre, se hai dubbi, domande, o hai bisogno di maggiori informazioni, puoi sempre scrivermi qui o, sulla mia pagina instagram (se ancora non mi segui ti consiglio di farlo, così sarai sempre aggiornato/a sui miei viaggi e conoscerai in anteprima gli argomenti dei miei prossimi articoli).
A presto!
Mary.